Top Wine 2950: come cambia il vino bevuto in alta montagna

Lo scorso weekend siamo stati a Trento dove abbiamo partecipato ad una degustazione di vini locali organizzata dall’Associazione Vignaioli del Trentino, Il Top Wine 2950 . Non è stata una degustazione come le altre, infatti, l’intento degli organizzatori era di poter far comprendere e valutare come e se uno stesso  vino può essere diverso o mutare se degustato in particolari condizioni.  Per fare questo “esperimento”, la degustazione è stata fatta svolgere  in due momenti diversi: In serata ci sono stati proposti una vasta serie di vini (ben 31!!!), che abbiamo assaggiato in una situazione per cosi dire normale (la sede della prima degustazione era in un bellissimo palazzo storico in pieno centro città) ed il mattino dopo ci hanno portato al rifugio Maria in cima al Sass Pordoi a ben 2950 metri di altitudine!! dove abbiamo riassaggiato gli stessi vini della sera precedente. L’esperimento si è rivelato molto interessante oltre ogni aspettativa, molti di essi degustati in queste due occasioni cosi diverse fra loro sono risultati completamente diversi, alcuni in senso positivo altri in senso negativo. Possiamo tranquillamente dire, alla luce di questa esperienza che pregi e difetti a determinate altitudini si amplificano in maniera sostanziale o regalando sensazioni e profumi davvero esplosivi, oppure esaltandando ancor di più caratteristiche poco piacevoli, per fare un esempio del primo caso: i vini aromatici (mueller thurgau, riesling e traminer), al naso sono risultati davvero incredibili facendo deflagare le note di mela golden e di fruttato di questi  vini mentre dovendo fare anche un esempio per il secondo caso non abbiamo potuto fare a meno di notare come la nota tendente all’amaro, tipica del vino marzemino, in alcuni casi sia risultata davvero eccessiva facendo risultare poco piacevole il vino. I prodotti selezionati, tutti comunque di altissimo livello sono stati suddivisi in quattro categorie: spumanti, bianchi, rossi e vini dolci e per ognuna di queste fasce ci permettiamo, qui di seguito, di segnalarvi, quelli che per noi sono risultati più gradevoli se non addirittura emozionanti.

Per la prima tipologia la nostra preferenza è andata al “Trento Doc Maso Nero” 1995 di Roberto Zeni che ci ha colpito per la sua suadenza e piacevolezza.  Ci sentiamo di fare una segnalazione anche per il “Trento Doc Riserva 2003” dell’azienda Maso Martis.

Per i vini bianchi ci sentiamo di darvi non una ma bensi tre consigli per i vostri assaggi. La prima è per il “Riesling 2004” di Maso Bergamini, vino che ci ha ricordato, senza per nulla sfiguare, per i suoi profumi e la sua persistenza i più blasonati e rinomati riesling alsaziani. La seconda è per il famoso “Villa Margon 2007 di Lunelli, già vincitore dei tre bicchieri dati dalla guida del Gambero Rosso, questo è un vino ottenuto da ua selezione di quattro uve. La terza va al “Gewurztraminer Razer 2008” di Arcangelo Sandri, per il motivi che dicevamo prima, esplosione di profumi, grande freschezza e fragranza.

La categoria dei vini rossi vede sul nostro podio il “Groppello El Zeremia 2004” di Augusto Zandra, questo vino è stata una autentica rivelazione esprimendo grande struttura e corpo e risultando davvero di grande piacevolezza, altra segnalazione va data sicuramente al “Marzemino Pojema 2007” di Eugenio Rosi, vino che avevamo già tratato nei mesi scorsi su questa rubrica ma che non potevamo non citare per la sua grande morbidezza e piacevolezza di beva.  Altra indicazione è per il “Pinot Nero 2005” di Vallarom, che in altura si è rivelato per la sua bella struttura. Per la stessa categoria ci sentiamo di citarvi anche il “Teroldego Rotaliano Dannato 2007” di Redondel ed il taglio bordolese “Bastie Alte 2001 dell’azienda Maso Bastie.

La tipologia dei vini dolci vede una unica ma importante segnalazione ed è quella per il “Merlino 07/2003 di Pojer e Sandri, vino fortificato ottenuto aggiungendo del brandy al vino mosto che può regalare bellissime sensazioni a fine pasto o per un cicchetto in tarda serata.

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