Due italiani nella top ten di Wine Spectator

La famosa rivista americana, vero punto di riferimento per i wine-fans di tutto il mondo, ha piazzato nella sua ambitissima e temutissima classifica due bottiglie del Belpaese. Si tratta del Brunello di Montalcino Campogiovanni 2006, quarto e del Barolo di Domenico Clerico Ciabot Mentin Ginestra 2006, ottavo. Giù dal podio quindi. Il primo posto  si è classificato un vino californiano, il Kosta Browne Pinot Noir Sonoma Coast 2009, secondo un altro californiano, il Cabernet Sauvignon Napa Valley Kathryn Hall 2008 e terzo un vino francese, il Domaine Huët – Vouvray Moelleux Clos du Bourg Première Trie 2009. Una curiosità: il vino premiato costa 52$. Tantissimo ma si è visto molto molto di peggio.

Ora, non abbiamo la minima idea dei criteri di selezione di Ws. Sicuramente, come succede in casi di queste riviste specializzate di enorme successo, si tratta di fior di competenti. Certo che letta così lascia perplessi vista dall’Italia, che ha sempre solo considerato la Francia come eterno rivale qualitativo. Quindi si può reagire in due modi: o si dice “vabbè sono americani…” e si scivola via; oppure si comincia a pensare che il mondo del vino è diventato più grande anche dal punto di vista qualitativo. Anche perché pure l’anno scorso il podio era composto da due californiani (primo e terzo) e, udite udite, un australiano.

Quindi, dove si vuole andare a parare? Semplice: d’ora innanzi anche Avvinando si aprirà ai vini dei nuovi mondi cercando, soprattutto con la nostra rubrica “Bere bene al supermercato”, di segnalare bottiglie da Stati Uniti, Australia, Argentina, Sudafrica e chi più ne ha più ne metta. Poiché anche noi si parte da zero, saranno benvenute tutte le segnalazioni dei lettori, tramite la mail di Avvinando o tramite un semplice commento. Prosit!

La classifica integrale è disponibile sul sito di Wine Spectator previa iscrizione.

6 risposte a “Due italiani nella top ten di Wine Spectator

  1. Tutta politica..in Italia abbiamo centinaia di varietà di vino..mettere sul podio vini californiani,australiani ecc. (tutti nati da impianti di vite Toscana) mi pare una manovrina promozionale..dov’è il Sassicaia? O un Chianti Classico..mah!!

  2. La famosa rivista americana …

    l primo posto si è classificato un vino californiano, il Kosta Browne Pinot Noir Sonoma Coast 2009, secondo un altro californiano,

    UNA RIVISTA AMERICANA HA VOTATO DUE VINI AMERICANI? …NON E’ STRANO??????

  3. Il mio commento è semplicemente questo.
    Posto che non c’è dubbio che in giro per il mondo ci siano grandi vini, ritengo comunque improbabile che vini californiani o australiani siano migliori dei nostri. Di certo son grandi vini, non lo metto in dubbio, ma non paragonabili ai nosti Brunello, Barolo, Amarone, ecc.
    Ricordo che la rivista è americana e, anche se dovrebbe essere super partes, spingerà di certo i propri prodotti, questo per incrementarne il consumo e l’esportazione, fa tutto parte del marketing.
    Sarebbe ora che anche noi, pur rendendo merito a chi produce altri vini, cercassimo di spingere un po’ di più i nostri prodotti (e non parlo solo di vini) e non guardare sempre all’estero e pubblicizare gli altri, magari anche la nostra economia ne gioverebbe…!!!
    Con questo non voglio dire che dobbiamo essere di parte e sponsorizzare solo i nostri prodotti, dico solo che si dovrebbe avere, come fanno i cari americani di WS, un occhio di riguardo per la produzione italiana!!!

  4. Buongiorno.
    Non ho parole sulla classifica redatta dalla rivista Ws; dico solo una cosa: gli americani sono abituati a bare vino in spremute di legno!!!!! faccio solo qualche nome di cantine: Per il Brunello – Capanna, La Fortuna, La cerbaiona – Per il Barolo – Cavallotto, Marcarini, Mascarello (Bartolo), Conterno G., Brezza , Rinaldi!!!!

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