C’è la crisi, negli Usa calano le aste

Non c’è solo l’indice Dow Jones di Wall Street a segnalare la crisi dell’economia.
Anche l’indice delle aste di vino di Wine Spectator segnala un certo malessere anche per un target ricco com’e’ quello che frequenta le case d’asta di Christie’s, Sotheby’s e Acker Merrall. Nel secondo quadrimestre – riporta Tre Bicchieri, il quotidiano on line del vino del Gambero Rosso – l’indice di Wine Spectator è sceso da 371.03 a 357.72 punti, con un calo del 3.6 per cento. Che in alcuni casi è arrivato al 12 per cento. Per esempio, alcuni grandi Bordeaux come Haut-Brion sono stati aggiudicati a 744 dollari, -12 per cento rispetto agli 844 che era il prezzo medio realizzato per lo stesso vino nel primo trimestre. Va detto, però, che il secondo trimestre segna tradizionalmente la fine della prima metà della stagione delle aste e nonostante il rallentamento, i direttori delle case d’asta si dicono soddisfatti dei risultati e sperano nelle aste di fine anno.

Tutt’altra musica nelle case d’asta ad Hong Kong dove, invece, i prezzi volano registrando nel secondo trimestre di quest’anno un robusto +28 per cento rispetto al trimestre precedente e, addirittura, un impressionante +80 per cento rispetto allo stesso del 2010. In cifra assoluta le vendite all’asta a Hong Kong hanno superato i 70milioni di dollari (pari a 8.225 dollari per lotto medio). Vale l’analisi di Jamie Ritchie, ceo di Sotheby, il quale afferma che la domanda del mercato asiatico è in continua espansione e che, presto, alla domanda di grandi vini da parte del mercato cinese, si aggiungera’ anche quella dei “ricchi” brasiliani e messicani.

Un elemento di novita’ delle aste di Hong Kong, già registrato da Tre Bicchieri, è l’improvviso exploit dei grandi vini italiani, come l’Ornellaia, il Massetto, il Tignanello, l’Amarone, che, venerdi’ scorso da Christie’s, hanno superato i francesi. Bisognera’ vedere se il trend si consoliderà.