Via quel vino in polvere!

In Italia assieme alle mozzarelle, all’olio extravergine d’oliva ed ai pomodori San Marzano il vino compete per la conquista della palma d’oro per gli alimenti più contraffatti. E’ quanto emerso in Italia a tavola 2012, il IX rapporto sulla sicurezza alimentare del Movimento difesa del cittadino e Legambiente. Sono, infatti, presenti da tempo, nei mercati mondiali e nei Paesi dell’Ue, i cosiddetti wine kit: prodotti che promettono, con semplici polveri, di ottenere in pochi giorni vini taroccati ma dalle etichette prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Lambrusco, Verdicchio e Montepulciano. Secondo le denunce di alcuni media e delle associazioni agricole italiane come la Coldiretti, questi wine kit vengono prodotti soprattutto in Canada ed in Svezia”.

”Ritirare immediatamente dal mercato le confezioni di vino in polvere ‘taroccate’, che promettono di ottenere vino italiano di qualità, ingannando i
consumatori e causando un grave danno al settore, e promuovere nei tempi piu’ brevi l’istituzione di una task-force per contrastare, a livello internazionale, le falsificazioni alimentari”. Questi i contenuti di una interrogazione al ministro delle Politiche agricole Mario Catania presentata da alcuni deputati del Pd della commissione Agricoltura della Camera, tra i quali il capogruppo Nicodemo Oliverio.
”Chiediamo al governo – e’ scritto nell’interrogazione – un immediato ritiro dal mercato di queste contraffazioni che, oltre ad ingannare i consumatori ingenui o inesperti, causano danni economici consistenti all’intero settore vitivinicolo italiano, rischiando di comprometterne l’immagine e la credibilità. Un prestigio conquistato nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e territorio”.
”Molte confezioni – afferma Oliverio – fanno esplicito riferimento alla produzione italiana, ad un marchio di qualità tutelato dall’Ue e promettono in soli cinque giorni di ottenere in casa vini tipici per i quali vengono addirittura fornite le etichette da apporre sulle bottiglie. Nonostante la Commissione Europea ne abbia vietato la commercializzazione, questi wine kit stanno invadendo i mercati europei ed internazionali. Alcune
stime di associazioni di categoria, che da tempo hanno sollevato questa problematica, parlano di un giro di affari di 20 milioni di bottiglie contraffatte. Ed anche in Italia e’ ancora possibile acquistarli sui principali siti internet di e-commerce come Amazon o Ebay. Nel nostro Paese, secondo recenti indagini, ribadite dalle stime delle associazioni di categoria, il mercato complessive della contraffazione nel settore agroalimentare
supera 1,1 miliardi di euro annui. Il Made in Italy agroalimentare registra un danno medio di circa 60 miliardi di euro l’anno per colpa dell’invasione mondiale di prodotti contraffatti, mentre il Made in Europe arriva a 100 miliardi.
Nel caso degli alimentari la distribuzione di prodotti contraffatti assume aspetti ancora piu’ gravi dal momento che la vendita avviene, nella maggior parte dei casi, all’insaputa dell’acquirente”.
”Per questo – conclude Oliverio – la lotta alla contraffazione dei prodotti agroalimentari e’ di fondamentale importanza. Per la salute dei cittadini, innanzitutto, e poi per la difesa delle eccellenze del Made in Italy e di una fetta importante della nostra economia”.

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