“Ricetta contro la crisi? Costanza nella qualità”

A Bordeaux per Vinexpo 2013 abbiamo incontrato un vero esperto dei mercati internazionali: Elvio Mobili, export manager di Cusumano, una vita nel settore. Mobili ci ha confidato un paio di “verità” che un po’ esulano dai soliti stereotipi del marketing del mondo del business. Intanto che non tutti i mercati emergenti valgono ancora la pena da un punto di vista economico, visto che spesso non possono pagare il vino per quello che le aziende chiedono. In secondo luogo che per competere in questi tempi di crisi non basta la qualità, ci vuole anche e sopratutto la “costanza” nella produzione di qualità.  Clicca e guarda l’intervista.

 

Una risposta a ““Ricetta contro la crisi? Costanza nella qualità”

  1. Buonasera. Il nostro paese è già un buon esportatore di prodotti di qualità, pensiamo al mondo
    dell’auto, all’abbigliamento, agli accessori, le calzature, l’ottica, l’artigianato, ecc. Personalmente
    ritengo ingiustificati certi prezzi che, al dettaglio non sono certamente popolari. E anche vero che,
    in questo momento, la persona benestante non guarda certamente il prezzo ma, per soddisfare e
    invadere un paese con i propri prodotti, bisogna guardare il reale momento che, l’economia stà
    vivendo e certamente, presentarsi con prezzi esagerati è senza dubbio controproducente. Si deve
    produrre a un prezzo ragionevole, ma purtroppo i nostri politici, non vogliono o fanno finta di non
    capire, colpendo in modo irrazionale, il mondo del lavoro. Le tasse sono alle stelle e non si riesce
    a vedere una fine a tutto questo ladrocinio. Dobbiamo stare attenti alle nuove economie, India, Cina, Brasile, Corea, Russia, ecc. Questi paesi lontani culturalmente anni luce, stanno mettendo a
    punto la politica del prodotto per tutti e per tutte le tasche, la Cina lo ha capito da anni e il risultato
    è sotto i nostri occhi, gli altri paesi immancabilmente invaderanno i mercati Europei e a quel punto,
    la frittata sarà servita e la vecchia Europa finirà alla deriva. L’EXPO sarà la prova concreta, le più
    grandi commesse e ordinativi, riguarderanno e toccheranno le nuove economie e per noi, non ci
    sarà trippa per gatti. Mi auguro vivamente che, i nostri politici rivedano il sistema lavorativo e lo
    rendano il più flessibile e vivibile possibile, in caso contrario, l’Italia sprofonderà nel buio più
    assoluto. Cordialmente.

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