Domini .wine e .vin, vignaioli d’Europa (e d’Italia) in rivolta

Secondo Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc ed Efow (la Federazione europea dei vini di origine) il problema più grande è la protezione delle denominazioni dei vini su Internet, affinché venga trovata una soluzione che impedisca un uso improprio dei domini .wine e .vin.” per salvaguardare chi produce, ma anche e soprattutto i consumatori. Il tempo stringe: il mercato globale del vino online continua a crescere di oltre il 30% ogni anno.

Il settore vitivinicolo europeo, “ha bisogno – per lottare contro contraffazioni e usurpazioni – di un sostegno positivo e forte da parte dell’Ue, dei governi nazionali e delle autorità regionali, allo scopo di sviluppare e difendere una strategia globale a favore delle Indicazioni geografiche” (Ig), riprende Ricci Curbastro da Bruxelles nel corso della manifestazione sui grandi vini di qualità Ue.

Ricci Curbastro ha spiegato “che ora siamo in grado di produrre prodotti di qualità, realizzare campagne di promozione, trovare nuovi mercati di esportazione, ma se le nostre Indicazioni geografiche non sono protette tutti i nostri sforzi saranno vani”.

Così, nonostante “gli importanti progressi realizzati  dall’Unione” ci sono ancora sfide importanti da realizzare.  Ricci Curbastro ha citato “gli Usa, dove un certo numero dei nostri vini – ha detto – non sono attualmente tutelabili in quanto rientrano nella categoria dei “semi-generici”, come Porto, Champagne, Chianti o Tokaj. Speriamo anche – ha concluso – che la finalizzazione dell’accordo di Ue-Cina sulle Ig diventi un trampolino per tutelarci da contraffazioni e usurpazioni”.

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