Live Wine 2016, il salone dei vini artigianali

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Anche quest’anno siamo stati al Live Wine, importante vetrina internazionale sui vini artigianali. Come lo scorso anno non sono mancate le sorprese positive, ma anche le conferme. Molto interessante la presenza di produttori di vari paesi di cui è raro avere l’occasione di provare i vini: Grecia, Repubblica Ceca, Ungheria, Croazia e molti altri oltre a Francia, Spagna e naturalmente Italia. Proprio restando nel nostro Paese ecco un po’ di vini e cantine che ci hanno piacevolmente colpito per un motivo o per l’altro!

pignolettoIniziamo il giro dello stivale partendo dall’Emilia, non fosse altro che chi scrive viene proprio da lì… Da Maria Bortolotti abbiamo provato un pignoletto fermo per noi inedito, il Mamolo 2013, dal colore dorato, carico e sorprendentemente corposo, fresco e addirittura tannico pur non avendo svolto macerazione. terraquiliaSpostandoci nel modenese da Terraquilia oltre ai piacevoli lambruschi, abbiamo scoperto il Malbo Gentile, vitigno autoctono recuperato dal colore intenso che al naso presenta belle note di frutto rosso e in bocca un corpo discreto, una bella acidità e un tannino gentile. quarticello I vini di Quarticello hanno tutti una nota comune nella pulizia: eccezionale per piacevolezza la malvasia frizzante non filtrata Despina, si presenta torbida ma profumata e integra, avvolgente nella sua tipicità. Altro vitigno autoctono scoperto è la spergola presentata in versione metodo classico, il Cascina Ronchi, con una bella bollicina di grande beva. Piacevolissimi anche il Ferrando, rosè da lambrusco salamino, dall’acidità agrumata e un finale minerale, e il Neromaestri, lambrusco Maestri, grasparossa, malbo gentile e ancelotta, vino di chiara sapidità, freschezza e finale del tutto secco.

barbarescoEntrando in Piemonte, da Cascina Roccalini abbiamo provato il Barbera d’Alba 2013, di intensa freschezza e ottima beva, il Barbaresco Roccalini 2012, dal bel colore mattone, profumato, di grande classe e rigore con un tannino presente ma gentile, e il Barbaresco Riserva 2011, dal naso avvolgente e intenso, davvero un signor vino, bilanciatissimo, rotondo e armonico. Il Nebbiolo Coste 2014 di Ferdinando Principiano è un bel nebbiolo floreale e con una bocca polposa e morbida.

vermentinoUna bella conferma ci arriva dalla Liguria, da Santa Caterina il signor Andrea, oltre agli splendidi vermentini, ci ha presentato il suo “esperimento”. Si tratta del Vermentino 2014 con ben 7 mesi di macerazione, vino interessantissimo si presenta con un colore paglierino, chiaro, brillante, limpidissimo e un naso vegetale mentre in bocca ha corpo e tannino che fanno pensare quasi a un rosso.

praesidiumIn Abruzzo da Presiduim ci siamo innamorati del Cerasuolo d’Abruzzo 2015, 15 gradi di beva clamosora, con acidità e sapidità potenti e leggero tannino ma grande ricchezza estrattiva tenendo conto come ci spiega Ottaviano che, data l’annata calda, non è stato necessario fare macerazione. Ottimo anche il Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2011, piacevolmente tannico, fresco e ricco con un naso di frutto nero e spezie, quasi medicinale. La Ratafià, amarene e montepulciano giovane in infusione, è una splendida concentrazione dei sentori e delle tipicità regionali.

cacciagalliNel casertano da I Cacciagalli abbiamo assaggiato lo Zegreo 2014, fiano affinato in anfora, non filtrato, ha un naso pulito, ampio e minerale e un’entrata in bocca potente con una bella sapidità e corpo. Il Mille 2015 è profumato e fresco, come dovrebbe essere un bel vino beverino.

grecoSpostandosi infine verso sud andiamo in Calabria con lo spettacolo di equilibrio dei due passiti di Lucà, il Greco di Bianco un grande naso complesso e mediterraneo di frutta secca, spezie, erbe aromatiche e una bocca fresca e slanciata, e il Mantonico, naso stupefacente e amplissimo, liquirizia, frutta secca, appassita, spezie e molto altro, entra in bocca con una freschezza e una sapidità travolgenti a bilanciare la nota dolce. moscatoIl vino con cui chiudiamo il tour è il Moscato di Saracena di Diana, non fosse altro che per il faticoso e affascinante procedimento con cui è realizzato: un naso che sarebbe limitativo descrivere dalla frutta secca, arachidi, mandorle, fichi secchi, zafferano, nota ossidativa, di tabacco e una bocca sorprendentemente sapida e fresca, da bere!

Raffaele Cumani 
@RaffaeleCumani

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