I consumatori, riferisce l’associazione industriale, “scelgono la bottiglia di vetro non solo perche’ conserva il sapore di cio’ che contiene ma anche per il ‘fattore salute’, perche’ questo materiale agisce come una barriera naturale che si contrappone alle possibili infiltrazioni microbiche e mantiene ‘le cose buone e salutari’ al suo interno”.
Per il vino poi, uno dei prodotti di eccellenza del made in Italy, il vetro, continua l’associazione, “rappresenta quindi un elemento indispensabile ai fini della sua conservazione nel tempo, del mantenimento delle qualita’ organolettiche, dell’isolamento dagli agenti esterni. “La sensibilita’ del vino all’ossidazione richiede infatti -spiega Assovetro- necessariamente un’attenta e consapevole scelta del contenitore che sia in grado di assicurarne un’equilibrata evoluzione nel tempo”.
E la dimostrazione arriva anche da differenti studi realizzati dall’Universita’ di Pisa e dalla Tuscia di Viterbo. “I dati preliminari forniti da una sperimentazione ancora in corso presso il laboratorio di tecnologie alimentari del Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie dell’Universita’ di Pisa -afferma Gianpaolo Andrich, ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’ateneo pisano- hanno messo in evidenza come un vino, conservato per sei mesi in BiB, contenitori di cartone muniti internamente di una vescica realizzata in materiale polimerico, presenti una diminuzione nelle concentrazioni di alcuni dei suoi componenti piu’ preziosi per la salute del consumatore”.
“Una condizione ossidativa incontrollata -dice Marco Esti, professore di enologia all’Universita’ della Tuscia- puo’ provocare profonde alterazioni organolettiche sia del flavor che del colore del vino, con perdita di freschezza aromatica e comparsa di molecole olfattivamente sgradevoli”.
“Questi aspetti -prosegue Esti- sono stati indagati in numerosi studi di shelf-life di breve durata, pari a massimo 12 mesi, effettuati su vini giovani, bianchi e rossi, in cui, comunque, il vetro e’ stato utilizzato come materiale di riferimento ideale rispetto a Pet e multistrato flessibili (bag-in-box)”. “Ad oggi, ogni evidenza scientifica e pratica, -continua Esti- conferma l’unicita’ del vetro come materiale d’elezione per molti alimenti e bevande ed, in particolar modo, per il vino in tutte le declinazioni della sua qualita’ e delle differenti tipologie”.
La sostenibilita’ ambientale e’ inoltre, sottolinea ancora Assovetro, una delle carte vincenti delle bottiglie di vetro. “Su dieci bottiglie scure, le piu’ comuni, nove -afferma l’associazione industriale- sono infatti prodotte con vetro riciclato proveniente dalle raccolte differenziate ed una percentuale alta di rottame di vetro (45%) si trova anche nelle bottiglie chiare, che, per essere prodotte, hanno bisogno di rottame incolore”.
“Attraverso l’utilizzo del rottame di vetro -conclude Assovetro- si salvaguardia l’ambiente, evitando l’aumento dei rifiuti da smaltire, risparmiando l’energia necessaria alla fusione delle materie prime, riducendo drasticamente le emissioni in atmosfera”.