Sì vabbè, ma com’è questo vino? Il barbaresco Luca 2007 è un vino straordinario. Alla vista si presenta di un bel rosso scuro, profondo, di grande intensità. Al naso è perfettamente opulento, forse leggermente appena alcolico. Profuma di confettura di mirtillo, rabarbaro, c’è cannella e zenzero. Si sente la tisana ai fiori d’ibisco. Insomma uno spettacolo: ci si passerebbero le ore col naso dentro al bicchiere, se non fosse che il meglio deve ancora venire.
Perché in bocca il Luca entra come i nobili di una volta quando entravano nelle locande: non si facevano annunciare da rulli di tamburi ma tutti sapevano che qualcuno con una educazione superiore era lì. E’ una questione di classe. Luca ci seduce con la levigatezza e l’armonia del suo essere composto, perfetto in ogni caratteristica: caldo il giusto, persistente e con un retrogusto mai sgradevole o eccessivo. In questo ricorda il premiatissimo Montefico, il cru dell’azienda. Luca ti parla della sua eredità culturale profonda, fatta di una azienda a conduzione famigliare che quando sperimenta lo fa sulla propria pelle, fatta di lavoro, passione e, passate il termine spesso usato a sproposito, di territorio. Insomma, giù il cappello.
La domanda che ci siamo posti è la seguente: può ancora evolvere? Ci siamo segnati l’appuntamento tra un anno. Vi sapremo dire.
Stefano Tamiglio e Sergio Bolzoni