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Nubifragio nel Trevigiano, Nardi: “Il Prosecco non c’entra nulla”

Impazzano, com’è ovvio, le polemiche dopo il nubifragio che ha ucciso 4 persone sabato sera a Refrontolo nel Trevigiano. E tra le polemiche quella che sembra tra le più feroci è che sia colpa del fatto che si tratti della zona del Prosecco e che quindi i disboscamenti per far posto alle vigne abbiano la colpa di non aver trattenuto a sufficienza l’acqua e il fango dall’esondazione del torrente Lierza. ”Siamo di fronte a una tragedia. Alle persone morte va il nostro massimo rispetto e alle famiglie colpite la nostra vicinanza”, dice Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. ”Non si era capito subito bene cosa fosse accaduto e queste morti ci hanno portato, come Consorzio della Docg, a scegliere un doveroso silenzio in attesa che fosse fatta chiarezza;  ma quello che mi sento di affermare con certezza è che questa tragedia non ha alcun legame con la coltivazione della vite”.treviso ”Fare viticoltura significa salvaguardare il paesaggio, il territorio per noi è un valore aggiunto. Un imprenditore – ha spiegato – nel momento in cui coltiva il vigneto lo fa con una logica di conservazione del territorio e con attenzione alle normative di legge. La zona è sottoposta al massimo grado di tutela imposta dai Beni Ambientali”. ”Siamo estremamente convinti – ha concluso Nardi – che la presenza di tremila viticoltori, per un totale di seimila ettari vitati in un’area che comprende 15 amministrazioni comunali costituisca una presenza continua e capillare che garantisce la manutenzione del territorio”.

Le associazioni ambientaliste, però, non da ora denunciano la pericolosità dell’eccessivo disboscamento perché le vigne trattengono una quantità d’acqua nettamente inferiore ai boschi di alberi centenari. Però non sembra essere questo il caso, nello specifico. Il governatore Zaia assicura che quella del Lierza è una zona praticamente “incontaminata” dove tutto è rimasto a bosco: “Noi già nel 2008 abbiamo fatto addirittura una richiesta per tutelare quest’area come Unesco. Lì c’è un torrente storico che in alcuni tratti sembra correre in canyon di roccia che ha avuto una mole d’acqua al di fuori di qualsiasi portata. Ha piovuto tantissimo per due ore e solo i più vecchi si ricordano qualcosa del genere negli anni ’60. Purtroppo l’esondazione è avvenuta nella piazzola dei festeggiamenti della Pro Loco”. Inoltre il sindaco del paese però ha fatto sapere che il torrente era stato pulito nel 2013. Certamente, come dice il ministro dell’Ambiente Galletti “il nostro un Paese morfologicamente malato: il dissesto uno dei principali problemi e il suo contrasto è tra le priorità del governo”. Però non è chiaro se nello specifico si possa parlare di dissesto idrogeologico. Chi ha ragione? Purtroppo per stabilirlo non ci resta che attendere le perizie disposte dai magistrati. Il resto, al momento, sono solo chiacchiere.
S.B.

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