Avvinando

I vini Rocca di Frassinello incontrano i piatti dello chef Buffolino: abbinamento perfetto!

Ci sono ottimi vini che sono ancora migliori quando bevuti in una splendida cornice e accompagnati da ottimi abbinamenti gastronomici. Abbiamo provato i vini di Rocca di Frassinello presentati all’Acanto, ristorante dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, in abbinamento agli splendidi piatti del giovane e talentuoso chef Alessandro Buffolino.

Con una cantina progettata da Renzo Piano, Rocca di Frassinello nasce nel 2007 nella Maremma toscana come joint venture tra Castellare di Castellina, lo storico marchio del Chianti Classico, e la celeberrima maison francese Domaines Baron de Rothschild. Proprio in osservanza di questa unione internazionale metà della tenuta è vitata con le uve toscane sangiovese e metà con le “internazionali” merlot, cabernet, syrah e petit verdot. Parleremo di due dei vini proposti che racchiudono la filosofia aziendale.

Il Rocca di Frassinello 2012, servito in abbinamento ad un tortello al parmigiano reggiano con ragù di germano reale e tartufo nero, è un vino che racchiude l’incontro tra le due grandi realtà, forse quello che meglio ne esprime le caratteristiche essendo prodotto al 60% da sangiovese e al 20% rispettivamente da merlot e cabernet sauvignon. Un vino che esalta il territorio ma di vocazione internazionale! Ha una piacevolezza formidabile con un corredo aromatico davvero ampio, dai frutti neri sotto spirito a note speziate, dalle erbe mediterranee alle note tostate. Un vino complesso che entra in bocca davvero “gustoso”, con corpo e bei tannini rotondi ma con una costante bevibilità.

Il Baffonero 2014 è un vino davvero importante che “lancia la sfida” ai grandi Supertuscan. Un vino che ha un costo altrettanto importante ma che vale ogni goccia. Merlot in purezza, si presenta con un naso sontuoso, dai frutti neri e rossi macerati, alla cannella, alle spezie, alle note balsamiche. Un vino che in bocca è morbido, pieno, succoso sostenuto da setosi tannnini e grande sapidità in un finale lunghissimo e persistente. Lo abbiamo provato con un piatto altrettanto sontuoso, il Filetto di manzo alla Rossini, in un gioco davvero spettacolare di sapori e esplosioni di gusto.

Raffaele Cumani 
@RaffaeleCumani

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