Avvinando

Alla scoperta di quattro vini orange (di quelli buoni)

Alcuni li ritengono vini troppo estremi, altri li trovano affascinanti e intriganti. Il mondo degli orange wine è sicuramente interessante da scoprire e conoscere. Data la nostra curiosità non potevamo tirarci indietro di fronte all’invito del Club Papillon ad una degustazione presso l’enoteca Cru a Milano. Alcuni vini ci hanno davvero sorpreso ed entusiasmato. Ecco il racconto dei nostri assaggi.
Come primo vino abbiamo provato in anteprima Astrea Metodo Classico che viene prodotto dall’azienda agricola Alzati Annibale situata nel cuore dell’Oltrepo Pavese. Si tratta di un dosaggio zero, millesimato 2013, 100% Chardonnay, un unicum nella sua tipologia. Il colore è giallo ambrato. Al naso emerge la complessità delle note speziate. In bocca ritroviamo sentori croccanti, una buona acidità che viene equilibrata ad una giusta dose di sapidità. Sul finale rimane una nota amarognola. Una bollicina davvero particolare.

Atelier Kramar è un’azienda che si trova a Barbana, nella parte Ovest del Collio sloveno, dal 2018 è stata certificata come viticoltura biologica. Abbiamo degustato la sua Ribolla 2017 che fa una macerazione di soli tre giorni sulle bucce. Il colore è molto intenso. Al naso spiccano note di frutta gialla, curry, ginestra e sentori aromatici. In bocca non presenta la complessità dei classici orange: è un vino leggero, dinamico e molto bevibile.

L’Archetipo produce i suoi vini attraverso un’agricoltura sinergica e si trova in Puglia. Abbiamo assaggiato la sua Verdeca in purezza. Il nome Sette Lune deriva dal fatto che questo vino fa circa sette mesi di macerazione sulle bucce. Affina per i successivi due anni in acciaio e viene agitato ogni 15 giorni circa. Il colore è giallo dorato. Al naso sembra un vino dolce perché presenta spiccate note di agrumi canditi, ma in bocca esprime una bella acidità e una lunga persistenza. Il contrasto tra olfatto e palato è stato interessante. Un vino che ci è piaciuto molto.

La Stoppa si trova in Val Trebbiola, provincia di Piacenza. Assaggiare il suo Ageno 2013 è stata un’esperienza incredibile. Si tratta di un vino composto da Malvasia di Candia, Ortrugo e Trebbiano. La macerazione sulle bucce dura 30 giorni e poi il vino affina per 12 mesi: 6 mesi in barrique e 6 in vasche d’acciaio. Il colore è aranciato, intensissimo. Al naso emergono note ossidate, di frutta candita e di mandorla. In bocca prevale il tè nero e il karkadè. E’ un vino dinamico, scalpitante, complesso e ben bilanciato. Ci ha sorpresi e deliziati.

Francesca Mortaro

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