Avvinando

Mantì extra brut: una gemma della Franciacorta

 

Partiamo dal presupposto che in zona gli spumanti li sanno fare, però questo Franciacorta Mantì extra brut ci ha colpito perché si pone in modo un po’ diverso nel panorama vinicolo locale. Lo ammettiamo: all’inizio non avevamo capito questa bolla, poi complice una ottima cassoeula tutto è cambiato, perché il Mantì si è rivelato un eccellente bollicina a tutto pasto. 

Per chi non lo conoscesse la cassoeula lombarda è un piatto molto molto sostanzioso a base di carne di maiale e verze stufate per molte ore e con parecchio condimento. Quindi sostanzioso e non proprio leggerissimo. L’extrabrut di Mantì è stato un compagno perfetto perché la sua potenza ha retto perfettamente il piatto e la giusta acidità ha sgrassato la bocca preparandola per un alto succulento boccone. 

Visivamente è un bel giallo pieno e la bolla è giusta, né troppa né scarsa. Riposa già 24 mesi nella sua cantina ma noi gliene abbiamo dati altri 12 nella nostra e il risultato è stato una bevuta potente e di grande persistenza. Un equilibrio perfetto che vi accompagnerà anche per i vostri pranzi a base di pesce o zuppe di quelle che non si mangiano quando si è a dieta.

Se invece cercate una bolla da aperitivo in casa Mantì essendo in Franciacorta non poteva mancare un Satèn, ma anche in questo caso non parliamo della solita bottiglia un po’ amabile e con poco gas che ogni tanto si trova in questa tipologia di spumante. Il Satèn di Mantì è tagliente come la spada di un samurai, fortemente agrumato e intenso. Un marchio di fabbrica, anzi, di famiglia.

Sergio Bolzoni

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