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Avvinando consiglia: vini rosati e rossi (e non solo) per le vacanze estive

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L’estate, si sa, viene associata comunemente alle bollicine e ai vini bianchi. Vi abbiamo già dato in questo senso i nostri consigli per le vacanze che trovate qui. Noi di Avvinando crediamo però che anche col caldo non si debba per forza rinunciare ai rosati, che anzi sono ottimi alleati in questo periodo dell’anno, e ai rossi. Basta scegliere quelli giusti e berli ad una temperatura di cantina, sfatando il luogo comune che il rosso vada per forza bevuto a temperatura ambiente.

Ecco dunque i nostri suggerimenti. Lo ripeteremo fino alla noia, non è una classifica né una guida completa all’Italia del vino, quindi sì, mancherà qualche territorio di cui non abbiamo assaggiato i vini nelle ultime settimane.Estate chiama rosato, dicevamo, spesso una soluzione geniale per la nostra cucina mediterranea, ma non solo. Partiamo dalla Sicilia con il Rosa 2021 di Santa Tresa (nero d’Avola e frappato). Rosato dal colore non troppo carico, ha belle note di delicati piccoli frutti rossi, rosa ed erbe aromatiche che ritroviamo anche in bocca. La bevuta è morbida e dalla lunga freschezza. Perfetto col pesce o le carni bianche.

Ci spostiamo nel Nord Piemonte per un rosato di carattere da uva nebbiolo con piccole percentuali di vespolina e croatina e dal nome (ma non solo) delizioso, Al Posto dei Fiori Coste della Sesia Doc 2020 di Le Pianelle. Ci sono i frutti di bosco al naso, morbidezza in bocca e grande freschezza con un finale sapido deciso. Vino che ha eleganza e sostanza, da tutto pasto, adatto anche ad una grigliata estiva e capace secondo noi di restare in cantina ancora qualche tempo.

Il Lagrein Rosé Alto Adige DOC 2021 di Hofstätter è un rosato carico e pieno già dal colore. Sensazioni fruttate intense al naso, frutti di bosco, ciliegia, ma anche qualcosa di fresco, quasi mentolato, erbe aromatiche e una punta minerale. La bocca è piena, succosa, freschissima e con un bel finale ammandorlato.

Altro Lagrain Rosé ma stavolta dal Trentino e di facile (ed economica) reperibilità nei supermercati: degno di menzione è quello di Mezzacorona che quest’anno sembra aver trovato la giusta ricetta in fatto di acidità. Infatti pur senza far gridare al miracolo è beverino al punto giusto e profumato senza strafare. Ottimo compagno per un bello spaghetto al pomodoro estivo.

Un rosé quasi francese (è un complimento) per questo Valle d’Aosta Rosé 2021 di Les Cretes che già conquista alla vista per il punto di rosa bellissimo. A naso spiccano i sentori di fragola e melone, in bocca è di quei rosé “importanti” ma freschissimo, con una certa sapidità che lo rende adatto tanto all’aperitivo quanto al pesce (da provare col Sushi). 

Non tralasciamo però i rossi perché scegliendo quelli giusti ci daranno grandi soddisfazioni anche nelle giornate più calde, purché, lo ripetiamo, alla giusta temperatura.

Emblematico in questo senso è il Valpolicella doc Classico di Santa Sofia (corvina, corvinone e rondinella). Vino di bevibilità assoluta, da degustare anche bello fresco. Colore brillante, scarico, naso fragrante sui frutti rossi con una certa speziatura. Bocca freschissima, con un corredo fruttato e un tannino delicato. Rosso da abbinare senza timore anche al pesce. Ottimo!

Saliamo un po’ di corpo ma sempre nell’ordine di rossi delicati e torniamo in Sicilia. Il Lavico Etna Rosso 2020 di Duca di Salaparuta ha un bel colore scarico. Nerello mascalese in purezza dal naso golosissimo tutto frutti rossi, rosa, spezie e sensazioni balsamiche e minerali. La bocca è fresca e scattante, succosa e insieme elegante dal tannino asciutto e una sapidità che rimanda a una nota di cacao amaro. Altro rosso contemporaneo versatile e delicato ma con il giusto soffio del vulcano che gli conferisce personalità.

Reflusso o problemi gastrici vi impediscono di bere delle bollicine ghiacciate o dei bianchi a temperature polari? Ecco due esempi di rossi con le bolle perfetti per l’estate.

Bevuto fresco il lambrusco è sempre una buona soluzione. Noi abbiamo provato il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro – Vini del Re di Settecani. Frutti di bosco maturi al naso. Morbido, con un bel sorso goloso e fruttato, mitigato da una freschezza super. 

Noi di Avvinando siamo eretici, nel senso che non siamo particolarmente attenti all’ortodossia vinicola, quindi dateci retta: date una breve botta di frigo a una bottiglia di bonarda vivace Campo del monte dei Fratelli Agnes e anche al pranzo di Ferragosto godrete di quel frutto marcato di mora con un sentori di spezie che richiamano paesi lontani. In bocca impazzirete per la succosità e la fragranza di un suo sorso. 

Il Dogliani 2021 di Poderi Einaudi, storica tenuta fondata 125 anni fa nelle Langhe dal primo Presidente della Repubblica è un vino di grande equilibrio. Uva dolcetto, naso fresco e fruttato, bella freschezza, morbidezza, frutto e il giusto tannino. Nel lungo finale spunta una nota ammandorlata. Di grande versatilità a tavola.

A consigliare bottiglie da 50 euro e dire che sono buone sono capaci tutti, trovare quelle alla portata di tutte le tasche un po’ meno. Restiamo in casa Le Cretes con il Valle d’Aosta Rosso Mon Rouge che è un bellissimo esempio di come si possano fare vini buoni senza spendere follie. E’ un blend di varie cose, ma in fondo “chissenefrega”. Naso inebriante di frutti di bosco e violette, in bocca è fresco e succoso pur mantenendo una certa morbidezza. 

Scendiamo in Toscana, per la precisione in Maremma, con l’Estatatura 2018 di Poderi di Ghiaccioforte. Sangiovese e per circa un terzo carignano, ha un naso di grande impatto, fruttato, speziato e con rimandi balsamici. In bocca c’è potenza, tanto succo, una certa speziatura e un bel tannino. Il tutto equilibrato da una gran freschezza e una bella sapidità che rimanda a note ematiche. Da bere senza paura anche con qualche grado in meno.

Un classico delle guide perché forse è il vino rosso più premiato col miglior rapporto qualità/prezzo disponibile. Noi negli ultimi anni lo avevamo trovato un po’ “stanco” ma recentemente abbiamo bevuto l’annata 2016 del Castel del Monte Riserva “Vigna Pedale” di Torrevento e abbiamo ritrovato il bel vinone di sempre ma con lo spunto di freschezza in più che ricordavamo. Ovviamente è un vino importante e va servito alla giusta temperatura, specialmente d’estate.

Saliamo ancora di struttura perché i grandi rossi vanno bene per tutte le stagioni, e qui parliamo davvero di un fuoriclasse. Abbiamo provato in una serata milanese davvero torrida il San Leonardo 2017 dell’omonima tenuta trentina (cabernet sauvignon, carmenère, merlot). Qui ci va di sbilanciarci, uno spettacolo! Prugna, ciliegia, pepe, tabacco e tanto altro in un naso integrato e armonico. C’è tanta materia, ampiezza e morbidezza ma la bevuta resta super elegante, freschissima e agrumata, con un rimando speziato, una bellissima sapidità ed il tannino elegante. Da assaggiare, decidete voi l’abbinamento.

Non chiudiamo però con un vino, ma con un gin italiano per concedersi un ottimo gin tonic dissetante nelle serate estive. L’Helba, London dry, è prodotto con le botaniche che arrivano, come suggerisce il nome, dall’isola d’Elba. Sensazioni salmastre, di ginepro, liquirizia, castagna e un finale tra il sapido e il mentolato.

Un brindisi all’estate e buone vacanze!

Raffaele e Sergio

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