Emanuele Gobbi ha sottolineato il tema della sostenibilità: “Abbiamo richiesto una campionatura minima alle aziende, tre etichette a loro scelta e una bottiglia per tipo, per far viaggiare colli meno pesanti”. Alessandro Franceschini ha voluto precisare i criteri di una selezione severa: “Abbiamo considerato esclusivamente le aziende che operano all’interno di regimi certificati e fanno parte di associazioni nell’ambito del biologico e del biodinamico, come VinNatur, Renaissance Italia e ViniVeri, e con estensioni che non devono superare i 30 ettari di vigneti”. Fosca Tortorelli ha infine voluto invitare alla lettura di alcune sezioni “alternative” della Guida: “meritano attenzione l’ampia sezione dedicata ai Vermouth artigiani e il Glossario che analizza temi di fortissima attualità, chiarendo ambiti come l’agricoltura sinergica, gli insegnamenti di Masanobu Fukuoka, di Emilia Hazelip, che mai prima una guida di settore aveva considerato ma che sono al centro della ricerca dei nostri vignaioli, ed è molto divertente ed opportuno il Vademecum del visitatore delle manifestazioni sul vino, sul comportamento da tenere in quelle occasioni”.
Hanno ricevuto il riconoscimento delle Cinque Lune Piene, quali fari della produzione vinicola nazionale le aziende: Giuseppe Rinaldi, Principiano, La Biancara, Montevertine, Nino Barraco, Oasi degli Angeli, Fattoria San Lorenzo, Emidio Pepe, Cinque Campi, Villa Papiano, Monte dall’Ora, Cantina dell’Angelo, Dettori e Radikon.
Sono stati assegnati 7 premi speciali:
Azienda dell’anno: Montevertine
Vignaiolo dell’anno: Thomas Niedermayr
Agronomo dell’anno: Michele Lorenzetti
Premio alla carriera: Emidio Pepe
Migliore carta dei vini e dei vermouth: La Dispensa di San Felice del Benaco di Michele Bontempi
Migliore selezionatore e distributore: Les Caves de Pyrene
Premio speciale -Luna Terra Vino- in memoria di Giuseppe Rinaldi: Locanda Mariella di Fragnolo di Calestano, come presidio custode di tutti i valori che questa guida persegue.