
Un paio di anni fa siamo stati invitati dall’azienda Talosa a una verticale del loro Nobile di Montepulciano “base” Alboreto. Si partiva dal 2016 a salire. Degustazione di alto livello con bottiglie eccellenti e un rapporto qualità/prezzo davvero raro. La verticale completa la trovate nel link qui sopra, ora vorremmo focalizzare l’attenzione sull’annata 2019.
Nel novembre 2023 scrivevamo che il 2019 “è la bottiglia che ci compreremmo da lasciare in cantina ad invecchiare serenamente qualche altro anno”. Detto fatto. Ci siamo comprati subito alcune bottiglie e questa domenica complice un piatto di succulente tagliatelle al ragù di cinghiale fatte in casa abbiamo aperto una bottiglia di Alboreto 2019 e…
Si lo sappiamo che “chi si loda si imbroda” ma una volta tanto che ci abbiamo visto (più che) giusto lasciatecelo dire. L’annata 2019 del Nobile di Montepulciano Alboreto nel 2023 l’avevamo trovata “di carattere con un naso elegante e leggermente alcolico. In bocca è potente, ritroviamo la calda alcolicità unita ad una lunga persistenza e un finale sapido”.
Oggi ritroviamo una bottiglia stupenda che perde quella nota di alcol al naso per lasciare spazio al lampone alla prugna e zero sentori di surmaturazione. Infatti in bocca entra suadente e rotondo ma incredibilmente fresco e scattante, mantenendo quel finale con una leggera sapidità che non guasta mai a tutto vantaggio della bevibilità. Un vino “giusto”, non ipersuccoso ma neanche esageratamente beverino. Importante ma non ingombrante come purtroppo altre volte accade nella tipologia. Un vero Nobile.
Insomma è la classica bottiglia perfetta da bere adesso e che si finisce con piacere. Ora il dilemma è: le due bottiglie che abbiamo ancora in cantina ce le beviamo subito o ci immoliamo e aspettiamo un altro anno per vedere come va?
Sergio Bolzoni