Avvinando

BBS – Abbazia di Novacella Sylvaner, un principe per tutti

Metto subito le carte in tavola: ritengo l’Abbazia di Novacella, in quel di Bressanone, Alto Adige, una della dieci cantine migliori d’Italia. Penso che il Kerner Praepositus della suddetta abbazzia sia uno dei pochissimi vini bianchi per il quale valga la pena di spendere come per un ottimo vino rosso (tra i 15 e i 20 euro). Ergo: sono di parte. Però da quando all’Esselunga di Cernusco Lombardone è arrivato uno dei vini “base” della cantina, il Sylvaner, la mia vita di bevitore è cambiata. Per inciso c’è anche il Müller-Thurgau, ma di questo forse ne parleremo un’altra volta. Costa 8,49€ e quindi è nella fascia alta del nostro criterio di scelta ma merita, ah se merita.
In tutta onesta non mi sento di riassumere in due righe la storia di una cantina che vinifica da più di novecento! anni. Date un’occhiata al sito e se potete andate a visitarla, il posto è bellissimo e soprattutto istruttivo (oltre ad esserci una fior di enoteca, e non perdetevi i distillati).
Producono bianchi nella valle d’Isarco e rossi nelle zone più vocate a sud della provincia autonoma. Parliamo un attimo del sylvaner, vitigno tipico dell’enologia tedesca (Franconia sopratutto) e alsaziana che in valle Isarco ha trovato il suo posto al sole. E’ uno dei pochi bianchi che gradisce un leggero invecchiamento, non certo a livello di un riesling ma insomma. Io cerco sempre di avere in inverno un paio di botiglie anche dell’annata precedente e poi vi dirò per che cosa.
Le rese dichiarate sono di 60 Hl per ettaro provenienti da 6-7000 piante per ettaro e il sistema di allevamento è il guyot. Siamo belli in alto, i vigneti sono infatto disposti tra i 600 e 750 metri di altezza. Fermenta e matura in acciaio tranne una piccola parte (non è dato di saper quanto) che va in botti di rovere da 30 Hl.
Intanto parliamo dell’annata 2009, che non è quella della foto, (l’ultima bottiglia che avevo a disposizione aveva l’etichetta rovinata). Il colore è un bel giallo che tende leggermente al verdognolo. Al naso ha bisogno di un paio di minuti per esprimere il suo bouquet di frutti estivi: dal melone, alla pesca, alla pera verde, le prime che si mangiano a settembre. Si percepisce abbastanza chiaramente anche un sentore di menta. Insomma un naso di tutto rispetto. In bocca nonostante questo popò di frutta è freschissimo e non disdegna di essere servito come aperitivo, anche se a parer mio l’abbinamento perfetto è con i pesci d’acqua dolce come la trota, il lavarello o il persico.
Dicevo che questo Sylvaner si presta anche a un leggero invecchiamento, che io sfrutto diciamo l’inverno successivo all’annata in corso (quest’anno col 2008) perché per purissimo caso ho scoperto che il vecchietto è fantastico con le… lumache! Ebbene sì,  un paio di volte all’anno le faccio alla borgognona e il vino che mi tengo per l’occasione è proprio il Sylvaner dell’Abbazzia di Novacella dell’anno prima. Ovviamente l’annata 2008 (stappato or ora per la rubrica) perde tutte quelle note al naso di frutta estiva per acquisire quelle di mele golden (quelle gialle) e di pera matura. Scompare quel finissimo sentore di menta per fare posto a una fragranza più erbacea. In bocca non è più freschissimo, ma pieno e morbido. Acquista decisamente in persistenza senza sfondare nel marmellatoso. Ho visto in rete che qualcuno ci ha abbinato il risotto con le rane. Onestamente non saprei, ma forse ci proverò.
Sergio Bolzoni

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