realizzata da Nomisma, sulle scelte e i comportamenti d’acquisto dei consumatori italiani nei confronti dei prodotti di questa regione.
Nel 2011 la filiera del cibo ha prodotto – tra Piacenza e Rimini – un fatturato alimentare di 26,2 miliardi, pari al 12% dell’intera Plv (produzione lorda vendibile) italiana e al 20% del fatturato dell’intera industria alimentare nazionale. Il trend positivo si e’ riflesso anche nell’export: nel primo semestre 2012 il volume delle esportazioni e’ cresciuto con un tasso d’incremento superiore rispetto alla media nazionale: +6% contro +4,7%. Un dato legato alle ottime performance soprattutto del vino e delle bevande.
A tirare la volata in Emilia Romagna è quindi l’export vinicolo. Dal 2005 a oggi cresciuto in valore dell’87%. Merito anche dei livelli qualitativi raggiunti dalle imprese cooperative, come nel caso del successo internazionale del Lambrusco, il cui peso sul fatturato del settore è pari al 60%, in crescita di circa il 24% sempre dal 2005, rispetto a comunque positivo +13% registrato dalla media delle imprese vinicole regionali.
L’indagine sui consumi e’ stata realizzata analizzando le scelte di 827 responsabili di acquisto delle famiglie italiane. Il risultato mostra come i consumatori riconoscono e apprezzano i prodotti dell’Emilia Romagna: il 48,9% del campione li considera di qualità più elevata rispetto a quelli delle altre regioni, il 48,6% uguale o quasi uguale e solo lo 0,2% piu’ bassa. Il 33,1% delle persone si dichiara disposta a pagare fino il 5% in più del prezzo per acquistarli, il 21% di loro si spinge fino a un rialzo che arriva al 10% del prezzo. Nonostante gli ottimi risultati sul mercato, non e’ invece apprezzato allo stesso modo il vino emiliano-romagnolo: la qualità percepita e’ uguale o quasi uguale a quella dei vini delle altre regioni italiane (72,9%), il 66,6% del campione non e’ disposto a pagare nessuna differenza di prezzo e soprattutto il vino emiliano-romagnolo e’ solo settimo nelle preferenze preceduto da Piemonte, Toscana, Sicilia, Veneto, Campania e Puglia.
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