Ci è piaciuto molto anche il Pinot bianco di Kettmeir Athesis 2012, con i suoi profumi sottili di mela e di fiori che gli donavano una grande eleganza. In bocca buona acidità e struttura. Restiamo sempre tra i Pinot bianchi e segnaliamo l’Eichhorn 2012 di Manicor, completamente diverso dagli altri due, qui i profumi della mela fanno da controaltare di una spiccata mineralità (quel profumo delle pietre da spiaggia, per capirci). Mineralità e sapidità che si ritrovano anche al palato e che ne fanno un bicchiere di grande bevibilità: ottimo davvero.
Ancora diverso il Sanct Valentin 2011 della cantina di San Michele Appiano, grasso, opulento e importante. Si sente un uso sapiente del legno che ne fa davvero un “vinone” che può accompagnare piatti impegnativi. Lasciamo i Pinot bianchi e passiamo al cugino grigio. Il Pinot Grigio Reserve 2012 di Peter Zemmer offre delicati profumi di pera e burrocacao davvero meravigliosi. In bocca l’acidità e la presistenza sono giuste, di grande piacevolezza: è uno di quei classici vini che non ti accorgi di aver bevuto felicemente tutta la bottiglia. Chiudiamo i bianchi col mitico Feldmarschall von Fenner 2012 di Tiefenbrunner, “il” Muller Thurgau col suo vigneto sperso lassù per i bricchi. Ancora in prova di botte ci è sembrato subito decisamente superiore alle ultime annate: naso elegante ma intenso con un bouquet amplissimo, dall’albicocca al gelsomino alle erbe aromatiche, tutte assemblate con grande equilibrio. Al palato è supportato da una ottima acidità e grande persistenza. Proprio buono.
Passiamo ai rossi. tre segnalazioni, una per tipologia con l’avvertenza: il 2012 della schiava nelle sue varie denominazioni ci è sembrato eccezionale. Un po’ meno negli altri vigneti, che forse hanno bisogno ancora di tempo per esprimersi. Ma tant’è. Tra i rossi degustati in anteprima ci hanno colpito il Sudtirol St. Magdalener Rondell 2012 di Glogglhof (Alto Adige Santa Maddalena, in italiano), veramente gustoso e fragrante in bocca e con una vastità di profumi al naso, tutti armonicamente indirizzati alla piacevolezza, da lasciare davvero stupefatti. Tra i Lagrain in anteprima scaliamo di una annata poché viriamo su una Riserva e segnaliamo il Linticlarus 2011 ancora di Tiefenbrunner che, forse perché era il più pronto dei Riserva presenti di questo vitigno (molti erano ancora campioni di botte), spiccava per eleganza e ed equilibrio sia al naso che al palato. L’ultima citazione la facciamo doverosamente per un vino fuori dall’Anteprima ma che abbiamo assaggiato in una manifestazione collaterale: si tratta dell’Alto Adige S. Maddalena Tenuta Ansitz Waldgries 2012. Veramente sorprendente per i profumi e per la persistenza al palato da far invidia ad alcune bottiglie a tre cifre.
Sergio Bolzoni