Si è svolta a Milano, nei giorni scorsi, presso la prestigiosa location del Westin Palace Hotel, la presentazione del “Malbech World Day 2015” organizzata e promossa da Via dell’Abbondanza, società importatrice in Italia dei migliori vini e prodotti argentini e Il grappoloche ha visto la presenza del famoso enologo Roberto Cipresso In questa occasione abbiamo potuto degustare circa 40 etichette in rappresentanza di circa una trentina di aziende, produttrici, di questo meraviglioso e da noi semisconosciuto vitigno. A proposito del Malbech, possiamo tranquillamente affermare che se è vero che ha la sua origine in Francia e che viene prodotto in altre zone vitivinicole nel mondo ( in Italia lo troviamo in Veneto e Friuli), è altrettanto vero che ha trovato una delle sue migliori espressioni e consacrazioni proprio nella terra dei gauchos. Il vitigno è molto versatile tanto che viene prodotto in varie zone del paese ( la più importante è comunque Mendoza), con diverse altitudini e caratteristiche tra di loro.
Il grappolo di Malbech argentino si presente più piccolo rispetto a quello del “cugino” d’Oltralpe e l’acino ha un colore molto intenso tendente al blu scuro. La differenza sostanziale tra Mendoza e le altre zone argentine, soprattutto San Juan e La Rioja, è l’altitudine maggiore che difende le vigne dall’eccesivo calore estivo. Effettivamente a San Juan, San Rafael e La Rioja l’estate è molto rovente e ciò determina che spesso l’uva possa uscirne danneggiata e non è strano che il prodotto finale possieda eccessive sensazioni di frutta cotta. Mendoza, trovandosi ad altitudini maggiori, possiede estati meno arroventate. Il vino, qui prodotto, sarà quindi più equilibrato. A questo fattore vanno aggiunte le escursioni termiche. Altitudini così elevate, si può arrivare fino ad un massimo di 1700 metri, garantiscono grandi escursioni termiche tra il giorno e la notte, indispensabili per ottenere grande intensità fruttata, nonché colore molto vivo e notevole apporto acido.
Tornando alla nostra degustazione vi segnaliamo, quelli che per noi sono stati i migliori “bicchieri” della rassegna. Va detto che i vini andavano dall’annata 2005 all’annata 2014, quindi con caratteristiche, colori e profumi molto diversi tra loro. In assoluto il podio più alto, a nostro giudizio lo merita il Malbech, annata 2010, della cantina Zaha, vino dai profumi molto intensi e fruttati con tannini morbidissimi a trama fitta che donano una beva davvero piena e suadente. La seconda segnalazione è per “La Mascota Malbech 2012, de “La Mascota Wineyards. Il terzo gradino del nostro personalissimo podio è per il San Pedro de Yacochua 2010 della Bodega Rolland ( di proprietà del celeberrimo enologo Michel Rolland). Un cenno e un plauso va anche a tutte le altre cantine (tra cui quella del campione del Barcellona Leo Messi), che qui per evidenti limiti di spazio non possiamo menzionare ma che hanno comunque presentato prodotti davvero di ottima qualità.
In conclusione possiamo dirci davvero soddisfatti di questa degustazione che ci ha permesso di conoscere in maniera molto ampia questo vitigno e una scuola enologica , ormai non più emergente, ma di ottima qualità e affermata come quella argentina.
Stefano Tamiglio