Avvinando

Dieci bottiglie tutte da scoprire

Ci siamo imbattuti nel catalogo di un grande distributore, Proposta vini, e abbiamo avuto l’opportunità di parteciapre a un evento a Lazise in grande stile, dove venivano presentate le annate in commercio ma non solo. Tanti grandi marchi molto noti e cantine più piccole. Abbiamo scelto 10 bottiglie di cantine non tra le più conosciute, medio-piccole e con un forte radicamento territoriale.

Succulento il Vermentino di Sardegna Ventou de Ma della cantina U Tabarka di Carloforte, molto minerale il Lacryma Christi del Vesuvio Vigna del vulcano di Villa Dora di cui abbiamo degustato una interessantissima e per certi versi stupefacente verticale. Profumatissimo e intrigante lo spumante Metodo Classico Riesling Sekt Brut Mademoiselle di Villa Huesgen, a dimostrazione che in Mosella sanno fare anche i metodo classico. Per un riesling fermo andiamo invece in Austria e con il Reid Loibenberg di Reiner Wess, più morbido di quelli tipici tedeschi ma con una forte personalità. Restando sempre in Austria non è possibile non menzionare il gruner veltliner Juliusberg riserva 2016 Schloss Maissau, davvero straordinario per profondità e intensità.

Torniamo in Italia per quella che per chi scrive è stata una vera scoperta: Capri di Scala Fenicia: un bianco che ha tutto: fragranza, persistenza e un naso intrigante. Un blend di greco, biancolella e falanghina che merita un assaggio. Andiamo in Friuli Venezia Giulia per andare proprio a ridosso di Trieste da Rado Kocjancic e la sua Brezanka blend di 15 uve triestine e del Collio (più qualcuna ancora misteriosa) provenienti da un vigneto centenario: un naso potente ma armonico fanno da antipasto ad una entrata in bocca trionfale dove sapidità e morbidezza sostengono una persistenza infinita. Da segnalare una piccolissima e interessante cantina con un’interpretazione di un Pinot grigio delle Venezie davvero insolita e intrigante: parliamo di Vini Muraro da Santa Giustina provincia di Belluno: se siete stufi dei “soliti” pinot grigi quello di questi fratelli potrebbe sorprendervi. Buono anche il Bianco delle Venezie.

Chiudiamo questa carrellata con un vero campione: Quartara di Lunarossavini, un fiano vinificato in anfora davvero straordinario, senza se e senza ma. Ne parleremo senz’altro in maniera più approfondita. Della stessa cantina segnaliamo anche il Rossomarea, un rosso in cui un 20% di merlot va a ingentilire l’aglianico permettendo a questo austero vitigno di diventare quasi beverino.

Sergio Bolzoni

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