Soprattutto ci è sembrata un momento di raccordo per raccontare non solo l’Amarone ma anche gli altri vini della Valpolicella. “Partiamo da quel successo per provare a replicare un altro evento digitale, il Valpolicella Superiore – A Territory Opportunity, il prossimo 24 Giugno per parlare di Valpolicella Superiore. La Valpolicella infatti è fatta non solo di grandi vini di metodo come l’Amarone, il Ripasso e il Recioto ma anche di grandi vini di territorio, primo su tutti il Valpolicella Superiore, vino che va incontro anche ad esigenze di consumo più quotidiane e che con la sua freschezza e territorialità può abbracciare anche un pubblico più giovane mantenendo comunque un alto standard di complessità e finezza. La nostra idea è quella di proporre in quella sede 8 vini ‘prototipo’ in che rappresentino questa tipologia e raccontare, al di là degli stili dei singoli produttori, come intendiamo il Valpolicella Superiore. Nell’occasione presenteremo anche un dossier in cui abbiamo raccolto tutti i dati climatici e produttivi del territorio degli ultimi cinquant’anni.”
L’impegno dunque sarà quello di raccontare il posizionamento del Valpolicella Superiore. “Lo faremo insieme ai produttori – continua Marchesini – I vini di territorio si smarcheranno da quelli di metodo, posizionandosi in modo chiaro nella scala delle Doc. Siamo infatti l’unico territorio con quattro tra Doc e Docg rosse, l’Amarone non ha bisogno di comunicazione in questo senso, sul Ripasso questo lavoro è stato fatto e a fine anno, in un modo ancora da definire, parleremo anche del Recioto” Noi che andiamo pazzi per questo splendido vino dolce non vediamo l’ora!
Guardando al futuro non solo dei vini, quello della Valpolicella intesa come territorio passerà per l’enoturismo. “Consideriamo la nostra zona il più gande vigneto urbano al mondo di una grande città. Le vigne iniziano a meno di un chilometro dal centro di Verona. Non solo, per noi la parola d’ordine è sostenibilità, dieci anni fa siamo partiti con il progetto 3R – Riduci Risparmia Rispetta, aiutando le aziende a convertirsi al biologico e oggi in Valpolicella un quarto dei vigneti sono coltivati in modo sostenibile.”
Raffaele Cumani
@raffaelecumani