Si può certamente porsi la domanda e discutere sull’opportunità o meno di far arrivare i prezzi del vino a questi livelli. O anche riflettere sul fatto che sono diventati oggetti che esulano dalle normali logiche della domanda e dell’offerta: più si alza il prezzo più le persone desiderano averli. L’intento di una simile degustazione è proprio quello di riportare il vino terra terra, al suo vero scopo che è quello di essere bevuto.
E allora come si può immaginare di aprire una bottiglia da 25 mila euro? Solo condividendola con altre persone: Brunetti ha radunato in quel di Reggio Emilia, lo scorso 5 febbraio, 70 appassionati che hanno potuto degustare insieme questo Barolo dividendosi il costo del 13 litri.
Ma gli obiettivi dell’evento però erano anche altri due: sfatare il mito che classifica i vini di annate così vecchie come “scaduti” e imbevibili, e sottolineare che i vini italiani, specie i Barolo, non hanno nulla da invidiare ai grandi vini francesi, e che sono in grado di invecchiare anche meglio dei Bordeaux.
Lasciamo quindi parlare il vino. All’apertura – operazione chirurgica che richiede tempo, massima precisione e maniacale delicatezza soprattutto nella rimozione dell’olio enologico che sta a protezione del vino nel formato Quarto di Brenta – il Monfortino 1955 sorprende da tutti i punti di vista. Non c’è ossidazione al naso e le note cromatiche non tendono all’aranciato. Il colore è vivo, di un rosso acceso che propende verso un granato compatto. All’assaggio niente è fuori posto. Prevalgono l’integrità del vino e la sua perfetta evoluzione e conservazione, accompagnate da un sapore unico, fatto di qualche nota evoluta ma allo stesso tempo da un frutto fragrante segno di quella giovinezza che non ti aspetti. Un vino che ha retto il tempo in maniera egregia. Nessuna ruga, nessun segno di stanchezza. 67 anni e sentirsene neanche 10. È questa la magia dei nostri vini italiani. Eccellenze che ci rendono orgogliosi di vivere in un territorio capace di dare vita bottiglie che sanno emozionare e vincere l’inesorabile passare del tempo.
Francesca Mortaro