Di Sergio Bolzoni
L’edizione 2011 di Sicilia en primeur, l’appuntamento con i vini siciliani dei più importanti produttori dell’isola, riunitisi in Assovini Sicilia, si è tenuto quest’anno nel suggestivo Donnafugata resort golf&spa, alle porte di Ragusa.
C’è però chi, di questa evoluzione del mercato, può trarre gran giovamento, perché il vino rosso di facile bevibilità lo produce da sempre: parliamo dei produttori del Cerasuolo di Vittoria. Unica docg della Sicilia istituita nel 2005, non è proprio famosissima presso il grande pubblico. Ed è un peccato perché merita i favori di una attenzione più vasta. Viene prodotto principalmente nelle campagne di Vittoria, in provincia di Ragusa, la food valley isolana, ed è un blend, rigidamente disciplinato, dei vitigni autoctoni frappato e nero d’avola, quest’ultimo presente in quantità che devono essere comprese tra il 50 e il 70% massimo.
Insomma, il Cerasuolo di Vittoria si aggiunge alle tante carte gastronomiche vincenti della provincia di Ragusa, che grazie all’ospitalità di Sicilia en primeur, abbiamo scorrazzato in lungo e in largo visitando ben cinque cantine che producono questa Docg: Planeta, che proprio in questi giorni presenta la sua novità, il Dorilli, primo Cerasuolo di Vittoria Classico dell’azienda; Valle dell’Acate, anc’essa col suo Classico; Occhipinti, che produce delle interpretazioni personali come il Grotte Alte; Maggiovini col suo Vigna di Pettineo e Terre di Giurfo che che suo Maskaria produce sia la versione semplice che quella barriccata.
Ognuna di queste declina il Cerasuolo in un modo proprio e inconfondibile. Ma soprattutto tutte producono vini di qualità. Le aziende del territorio si sono riunite in un Consorzio di tutela che lavorerà – assicura il presidente Francesco Ferreri (clicca qui per vedere l’intervista) – per far conoscere sempre di più questo patrimonio dell’enologia italiana. Diciamo subito che nelle prossime settimane seguiranno delle degustazioni mirate dei Cerasuoli di Vittoria di ognuna di queste aziende, più qualche sorpresa.
Ah, tra l’altro non solo parliamo di vini estremamente piacevoli, la classica bottiglia che si finisce, ma anche di buone notizie per il portafogli. Meglio di così…