Siamo stati a Bolzano ad Autochtona, momento dedicato ai vini autoctoni italiani ideale per conoscere vitigni e produttori del variegato e prezioso panorama enologico del nostro Paese, molto spesso poco conosciuto dal grande pubblico in tutte le sue espressioni.
Live da #autochtona2016 le degustazioni di #avvinando pic.twitter.com/FsjVZk6QbU
— Tgcom24 (@MediasetTgcom24) 24 ottobre 2016
Quando parliamo di autoctoni intendiamo chiaramente quei vitigni originari di determinate zone nelle quali sono coltivati e diffusi.
L’occasione era ghiotta e chiaramente non ci siamo fatti mancare un po’ di assaggi! Eccoci a raccontare un po’ di cose che ci sono piaciute.
Restando nelle Marche ci è piaciuto lo stile di un’altra realtà giovanissima, Tenuta Santori, con l’Offida Passerina DOCG Le Spighe 2015 piacevolissima dalle noti dolci e una bocca ben bilanciata e l’Offida Pecorino DOCG Heliantus 2015, più complesso, minerale, di grande freschezza e buona lunghezza.
I verdicchi di Tenuta San Marcello sono una grande conferma delle potenzialità ben note di quest’uva: quello Classico, il Buca della Marcona 2015, di ottima beva, naso balsamico, con note fruttate, floreali e gessose e una bocca bella piena e, menzione speciale, quello Superiore, il Cipriani 2015, una vendemmia tardiva che conserva tutta la tipicità e le note del primo ma si presenta più pieno, minerale, complesso e cremoso, un vino di cui, sarà la personale predilezione per il vitigno marchigiano, riempiremo presto la nostra cantina.
Consigliamo infine di correre subito ai ripari a chi non avesse mai provato un altro grande autoctono italiano, la Lacrima di Morro d’Alba, un rosso marchigiano unico. Abbiamo provato il 2014 di Stefano Mancinelli, un piccolo capolavoro, con un naso aromatico di rose, frutto e pepe davvero inebriante e una bocca straripante in cui c’è tutto, tannino, eleganza e lunghezza. Uno di quei vini che somiglia più a un elisir, che sarà facilissimo apprezzare e riapprezzare.
Vitigni italiani insomma di piccole realtà che è interessante scoprire e che consigliamo di provare anche per capire come possano regalare vini diversi e a volte anche sorprendenti e inaspettati. Vini spesso immeritatamente poco conosciuti al grande pubblico, ma da valorizzare per comprendere sempre più a pieno il valore immenso del nostro panorama enologico.
Raffaele Cumani
@RaffaeleCumani