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I vini rossi per le Feste di Natale 2023, i consigli di Avvinando

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Le Feste di Natale, ed in particolare il pranzo del 25 dicembre, sono il tripudio della tavola. Dopo la scorpacciata di bianchi da abbinare, semplificando un po’, alla cena della Vigilia, eccoci tornare con i nostri consigli sui vini rossi per le feste di Natale, dedicati, sempre generalizzando, alle grandi preparazione a base di carne e formaggi. Anche se poi, a dire il vero, ogni famiglia ha le sue tradizioni e gli abbinamenti sono sempre più creativi e personali! Per questo abbiamo deciso di consigliare diverse etichette provate in questi mesi, perché ognuno trovi la sua. E non finisce qui… perché non mancheranno a breve anche le bollicine e qualche altro consiglio!

Natale vuol dire paste ripiene, in brodo, sfoglie all’uovo e chi più ne ha più ne metta. E quindi, unendo i puntini, vuol dire lambrusco! Il T.E.R.S. Ancestrale di Venturini Baldini (lambrusco montericco) è sempre un bell’assaggio di sostanza ma di grande beva ed eleganza con le piacevolissime note di frutti rossi, la freschezza e il bel tannino che lo rendono super gastronomico!

Dal reggiano al parmense, il Marcello Lambrusco Langhirano Dry di Ariola (lambrusco maestri) è semplicemente godurioso: al naso una gioia di frutti di bosco e in bocca inonda il palato di freschezza. Costa il giusto e si trova abbastanza facilmente. Che volere di più? Occhio che in compagnia la bottiglia finisce presto…

L’Abruzzo del vino regala sempre nuove scoperte, il Maiolica 2021 di Tollo è un vino rosso da un autoctono che proviamo per la prima volta tutta bevibilità e fragranza. Tanto frutto al naso, bocca scattante e leggera. Fresco, piacevole, ecco un vino quotidiano contemporaneo, interessante e conviviale.

A proposito di rossi di bella eleganza e piacevolezza va citato il Figari Valpolicella Classico Superiore 2021 di Villa spinosa (corvina, corvinone, rondinella). La cantina veronese ci ha abituato a vini di grande freschezza e qui c’è anche una certa profondità, note di frutti di bosco e speziate per un rosso di grande equilibrio. Perfetto per le carni leggere, le paste ripiene ma noi oseremmo anche con pesci grassi.

Restiamo in Veneto con il Colli Euganei Rosso Riserva 2016 di Vignalta. Eccellente rapporto qualità/prezzo per questo merlot – cabernet sauvignon che profuma di Francia: morbido e caldo non fa sentire l’alcol né al naso né soprattutto in bocca. Per un secondo di carne assolutamente perfetto.

Una gran bella sorpresa l’Ormè 2021 di Famiglia Tozzi. La banda Vis Amoris, che da anni in quel di Imperia indaga il pigato, fa una nuova scommessa nell’approcciarsi al rosso con un altro autoctono ligure, l’ormeasco (come localmente è chiamato il dolcetto). E la scommessa è vinta grazie ad una bevuta elegante e di bella trama mediterranea, con profondità, frutto e tanta piacevolezza.

Scendiamo a sud verso la Sicilia e, a proposito di eleganza, ci spostiamo Sul Vulcano. L’Etna Rosso 2021 di Donnafugata (nerello mascalese e cappuccio) è come sempre una garanzia: vino succoso dalle belle note speziate e di frutto rosso che riporta il carattere del territorio con la bella freschezza e la chiara sapidità. Perfetto per le carni rosse, ma da non escludere anche con paste e preparazioni della tradizione mediterranea.

Il sole della Puglia ci regala il Duna Mirante 2020 di Masseria Borgo dei Trulli, primitivo di Manduria di pregio tutto intensità, note balsamiche e frutto rosso che unisce alla potenza e alla concentrazione una bella sapidità marina e una certa eleganza. Ottimo anche da meditazione.

Con il Dessus Valle d’Aosta 2020 di Piantagrossa partiamo con una breve carrellata di nebbiolo. Torniamo sulle Alpi per uno degli assaggi che ci ha più colpito degli ultimi mesi. Grande brillantezza già nel colore, frutti rossi e accenni speziati al naso delicato, bocca di eleganza sublime senza perdere in piacevolezza e goduriosità. Consigliatissimo per riscaldarsi davanti ad un bel bollito.

Dal Nord Piemonte con il Ghemme Vigna Ronco al Maso di Platinetti Guido il grande nebbiolo che non ti aspetti: al naso violette e frutto con un sottile legno. In bocca è rotondo con ancora quel leggero tannino che invoglia a un secondo bicchiere. Noi abbiamo bevuto una annata 2012 perfettamente addomesticata.

Il Barolo Albe 2019 di Vajra è un rosso importante ma dal buon rapporto qualità/prezzo che ha tutto quello che ci piace del nebbiolo. C’è complessità e struttura, potenziale evolutivo per un vino che è già abbastanza pronto con un tannino elegante e piacevolissime note di frutto rosso e spezie dolci. Non deluderà di certo con gli arrosti natalizi!

Ma non ci siamo certo dimenticati della Toscana… Le Volte dell’Ornellaia, che dire di più questo vino strafamoso e pluripremiato? Solo che se si trova l’annata 2017 in giro è da prendere senza indugio perché ora ha un equilibrio perfetto tra naso e palato nonostante o magari proprio per quell’annata siccitosa. Concentrazione e bevibilità di alto livello.

Super assaggio il Brunello di Montalcino 2019 di Le Potazzine, bella combo tra eleganza, tensione e materia goduriosa. Freschezza, note di agrume scuro, di chinotto e una punta di balsamico in uno di qeui grandi finali dei grandi sangiovese nei grandi territori. Certo è un vino dal potenziale evolutivo, ma provate voi a non bere questa bottiglia…

Auguri di Buone Feste

Raffaele e Sergio

 

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