Per prima cosa, però, una notizia importante. Già, perché proprio in occasione dell’apertura di Amarone Opera Prima è stato annunciato il completamento del dossier per la presentazione della candidatura della tecnica della messa a riposo delle uve della Valpolicella a patrimonio immateriale dell’Unesco. La tipica pratica enologica locale dell’appassimento che dà vita ad Amarone e Recioto, il sapere antico che tanto caratterizza i vini della Valpolicella garantisce, cita il dossier, una “funzione educativa, ambientale, di riscatto sociale e di inclusione” e ovviamente “una funzione enologica”, perché “senza questa tecnica i vini del territorio non esisterebbero”.
Ma torniamo agli assaggi, i 67 Amarone alla cieca (un lavoro durissimo, ma qualcuno doveva pur farlo…), ci hanno dato un’idea dell’annata 2018 e della tendenza generale che vede sempre più questa eccellenza del patrimonio enologico italiano trovare versioni sempre più improntate all’eleganza. L’impressione è quella di vini già abbastanza pronti, che puntano sempre meno su concentrazione ed eccessiva complessità, ma che cercano maggiormente la freschezza e una certa “approcciabilità”. Vini che vogliono superare una volta per tutte l’etichetta “da meditazione” e che si propongono in maniera chiara come vini gastronomici. A seguire alcuni degli assaggi che ci hanno colpito, come sempre nel caso di anteprime, con la premessa che sarà il tempo a decidere se ci abbiamo visto giusto o meno.
Amarone della Valpolicella Docg Valpantena Bertani. Bel colore vivo, note eteree, frutta sotto spirito, cioccolato bianco. Gran bella bocca piena e succosa, fruttata e freschissima su cui si innesta una certa sapidità ed il giusto tannino. Finale contraddistinto da sensazioni fruttate fresche. Ottimo assaggio.
Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva Le Origini Bolla (vino non ancora in commercio). Naso leggero con note di frutta sotto spirito che si ritrovano poderose anche in bocca. Vino di gran freschezza lunghissima e beva. Amarone gastronomico, dal giusto tannino e peso con un perfetto finale pulitissimo.
Amarone della Valpolicella Docg Bronzato. Sensazioni di tabacco, tè, vegetali. Bocca super tipica, piena e con un certo rimando zuccherino, ma freschissima con piacevoli note di ciliegia e di chiara sapidità.
Amarone della Valpolicella Docg Classico Ravazzòl Cà la Bionda. Bella speziatura al naso, bocca scattante ma morbida e consistente. Gran tannino, freschezza e la giusta accoglienza.
Amarone della Valpolicella Docg Adalia – Ruvaln Camerani Marinella. Note scure, di incenso, frutti neri, chinate. La bocca è fresca, con un leggero accenno zuccherino e un ritorno floreale.
Amarone della Valpolicella Docg Torre del Falasco Cantina Valpantena. Note speziate e tostate, di caffè. Buon equilibrio nella bocca coerente tra corpo, tannini e freschezza.
Amarone della Valpolicella Docg Valpantena Graal Corte Figaretto. Spezie e frutti rossi fragranti. La morbidezza sfuma in una freschezza prorompente con sensazioni mentolate, balsamiche e di frutta sotto spirito che unite al tannino regalano ottima beva e pulizia.
Amarone della Valpolicella Docg Famiglia Pasqua (vino non ancora in commercio). Note vegetali e di tabacco biondo. Entrata zuccherina equilibrata dalla super freschezza agrumata e il tannino asciutto. Finale lunghissimo tra il cioccolato amaro, sensazioni mentolate e di frutto. Ottimo assaggio.
Amarone della Valpolicella Docg Classico Santa Sofia. Vino di grande bevibilità come da marchio di fabbrica della cantina. Equilibrio balsamico e fresche sensazioni agrumate.
Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva Tenuta Santa Maria (campione da botte). Sensazioni floreali al naso. La bocca è potente e insieme elegante con interessanti note tostate sul finale.
Amarone della Valpolicella Docg Cà de Rocchi – La Bastia Tinazzi. Naso fragrante, polposo e floreale. Bocca materica, di grande beva ed eleganza con una punta sapida, quasi salina, e fumé e una piacevolissima sensazione finale fresca di amarena e fiori. Ottimo assaggio.
Amarone della Valpolicella Docg Classico Zymè (campione da botte). Naso con sensazioni vegetali, bocca concentrata di frutto ma piacevolissima, in equilibrio e dalla gran bella freschezza.
Raffaele Cumani
@raffaelecumani