Proverbi e detti sul vino

A chi non piace il vino, il Signore faccia mancare l’acqua.

A chi piace il bere, parla sempre di vino.

A Natale, mezzo pane; a Pasqua, mezzo vino.

A San Martino (11 novembre) ogni mosto è vino (o è vecchio ogni vino).

A san Martino ogni mosto è vino.

Alle volte più vale la feccia che il vino.

Amicizia di grand’uomo e vino di fiasco, la mattina è buono e la sera è guasto (e anche Amor di servitore o di donna e vin di fiasco ecc.).

Amicizia stretta dal vino non dura da sera a mattino.

Amico e vino vogliono esser vecchi.

Anche il vino c’ha la muffa, s’impara a bere.

Bellezza senza bontà è come vino svanito

Bere del vino e’ bere del genio

Beva la feccia chi ha bevuto il vino.

Bevi del buon vino e lascia andare l’acqua al mulino.

Buon vino fa buon sangue.

Buon vino, tavola lunga.

Buona frasca e cattivo vino.

Chi compra pane al fornaio, legna legate e vino al minuto, non fa le spese a sé ma ad altri.

Chi ha buon pane e buon vino, ha troppo un micolino.

Chi ha buon vino in casa, ha sempre i fiaschi alla porta.

Chi ha buona cantina in casa non va pel vino all’osteria .

Chi ha pane e vino, sta me’ che il suo vicino.

Chi semina buon grano, ha poi buon pane; chi semina il lupino, non ha né pan né vino.

Chi vuole tutta l’uva non ha buon vino.

Con una bacchetta d’oro si può spillar vino da una roccia.

D’ottobre il vino nelle doghe.

Del vino il primo, del caffè il secondo, della cioccolata il fondo.

Dir pane al pane e vino al vino.

Donna e vino, imbriaca il grande e il piccolino.

Dove regna il vino non regna il silenzio.

Femmine, vino e cavallo, mercanzia di fallo.

Il buon vino fa gromma e il cattivo muffa.

Il buon vino non ha bisogno di frasca (o di frasche).

Il cuore è come il vino: ha il fiore a galla.

Il panno al colore, il vino al sapore.

Il vino che si pasteggia non imbriaca.

Il vino di casa (o il vino che si pasteggia) non imbriaca.

Il vino fa ballare i vechi.

Il vino fa dire la verità.

Il vino in casa non ubriaca.

Il vino nel sasso, ed il popone nel terren grasso.

Il vino è buono per chi lo sa bere.

Il vino è la poppa (o il latte) dei vecchi.

Il vino è mezzo vitto.

In questo mondo meschino, quando si ha tanto per il pane, non si ha tanto per il vino.

L’acqua fa male e il vino fa cantare.

L’acqua per San Giuan, porta via il vino e non dà pan.

La botte dà del vino che ha.

La buona cantina fa il buon vino.

La nebbia di marzo non fa male, ma quella d’aprile toglie il pane e il vino.

Latte e vino ammazza il bambino.

Latte sopra vino è veleno.

Mercante di vino, mercante poverino; mercante d’olio, mercante d’oro.

Nelle botti piccole ci sta il vino buono.

Nelle lunghe fatiche della state il migliore conforto ed aiuto è il vino.

Non domandare all’oste se ha buon vino.

Non giudicar l’uomo nel vino, senza gustarne sera e mattino.

Non si cava mai la sete, se non col proprio vino.

Non ti mettere in cammino, se la bocca non sa di vino.

Omo da vino, dieci per un duino; donna da vino, cento per duino.

Pane finché dura, ma il vino a misura.

Per far un amico basta un bicchier di vino, per conservarlo è poca una botte.

Poca uva, molto vino; poco grano, manco pane.

Poco vino vende vino, molto vino guarda vino

Poco vino vendi al tino; assai mosto serba a agosto.

Prodigo e bevitor di vino, non fa né forno né mulino.

Putto in vino e donna in latino, non fece mai buon fine.

Quando il capello tira al bianchino, lascia la donna e tienti il vino.

Se d’aprile a potar vai, contadino, molt’acqua beverai e poco vino.

Se di febbraio corrono i viottoli, empie di vino e olio tutti i ciottoli.

Un po’ di vino lo stomaco assesta, offende il troppo vin stomaco e testa.

Vangami nella polvere, incalzami nel fango, io ti darò buon vino.

Vigna al nugolo fa debol vino.

Vino amaro, tienilo caro.

Vino di fiasco la sera buono, la mattina guasto.

Vino non è buono che non rallegra l’uomo.

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