Birra: La Theresianer di Trieste sul podio più alto

Per una volta non parliamo di vino, a noi piace parlare delle cose buone e dei prodotti di qualità e quindi per una volta parliamo di birra perchè…..lo sapevate che la birra migliore al mondo è italiana? ebbene si, vi potrà sembrare strano ma è proprio cosi, questo almeno è quanto stato decretato al “Chicago 2009 World Beer Championship”,  che si è svolto nel dicembre scorso negli Stati Uniti e che non è altro praticamente che il Campionato del mondo delle birre, rassegna a cui partecipano tutte le birre  ed i birrifici più importanti ( oltre 5000!!!) e dove una giuria di esperti attribuisce premi e riconoscimenti, medaglie d’oro, d’argento e di bronzo che vanno a certificare genuinità e qualità. La parte del leone, quest’anno l’ha fatta il birrificio Theresianer di Trieste che…. nella categoria delle “birre rosse” e nella categoria “birre Pilsner” ha vinto in entrambi i casi la medaglia d’oro rispettivamente con la “Vienna” e con la sua “Pils” e ha vinto anche una medaglia d’argento con la “Lager”. La Theresianer è riuscita con merito e costanza nell’impresa che già nel passato aveva sfiorato, quella di salire sul gradino più alto del podio a conclusione di un percorso svolto negli anni alla ricerca della qualità. Questo birrificio ha origini antichissime che risalgono addirittura  al 1766 e prende il nome dall’allora Imperatrice dell’impero austro-ungarico Maria Teresa, regno sotto cui, all’epoca apparteneva appunto la città di Trieste. In tempi molto recenti gli impianti di produzione sono stati spostati a Susegana (TV) dove i tecnici ed i mastri birrai della nuova proprietà (La società Hausbrandt, quella del caffè per intenderci), hanno lavorato al meglio per il raggiungimento di questo risultato. Non solo vino ma da oggi anche la birra tra i prodotti in vetrina a testimonianza dell’eccellenza italiana nel settore enogatronomico.

11 risposte a “Birra: La Theresianer di Trieste sul podio più alto

  1. Intanto bisogna dire, per correttezza, che ci campionati come quello di Chicago ne esistono a decine in giro per il mondo; e non e’ la prima volta che una birra italiana vince “premi” del genere.
    Bisogna comunque capire che birre vengono iscritte a questi concorsi: solitamente esistono 2 tipi di eventi, quelli per birre industriali (come quello di cui stiamo parlando) e quelli per birre artigianali.
    Quindi e’ come se, nell’ambiente del vino, il tavernello italiano avesse sfidato e battuto gli equivalenti mondiali del vino industriale.
    Mi chiedo: c’e’ da vantarsi? Le birracce industriali, Theresianer compresa, non puntano alla qualita’, quindi non vedo il motivo di farci un concorso. Anzi un motivo ce lo vedo: spartirsi dei premi fittizi in modo da poter esibire in etichetta un’onoreficenza, cosi’ il cliente ignorante avra’ un motivo in piu’ per scegliere quella determinata birra invece della Beck’s, Heineken, Moretti, Corona e fogne varie.
    Quindi invito il signor Tamiglio ad informare i suoi lettori in modo completo e coerente, non copiando un comunicato stampa totalmente falso e fazioso.

    Saluti

    Pino

  2. Sono d’accordo con Pino, in particolare la differenza tra le birre ad alta fermentazione e quelle quelle a bassa fermentazione è tale da renderle quasi 2 prodotti diversi…

    La Vienna nella sua categoria è una buona birra, ma niente da spartire con le birre artigianali o le birre prodotte in Belgio…

    È come paragonare il Tavernello al Brunello di Montalcino.

  3. chiamare birracce quelle che nomina il sig. Pino è mancanza di rispetto per chi ci lavora.
    io ne faccio parte.
    ti posso garantire che la qualità c’è!!!
    infine dire che una birra è più buona di altre è secondo me soggettivo come per il vino.

  4. Condivido quanto scritto da Pino. Aggiungerei che, pagando, in quel genere di concorsi, un premio non si nega a nessuno … 😉
    Invece dissento con Alessandro. Confrontare l’alta con la bassa fermentazione e’ come confrontare il vino rosso con il bianco: che senso ha? Ed una Vienna e’ uno stile birraio che puo’ essere fatto bene o male, sia artigianalmente che industrialmente, come tutte le altre produzioni, in Belgio compreso.

  5. Per quel che ho avuto modo di assaggiare, credo che mettere invece la Theresianer “merita”, decisamente più delle altre “birracce” 🙂 che Pino cita.
    Poi è vero che ci sono questioni di gusti, e soprattutto di categorie e tipologie di birre…

  6. ASSOLUTAMENTE d’accordo con Pino!
    L’a Birra è un’Arte, non un prodotto commerciale… forse però in America è “meglio” la Coca Cola!!!!

  7. Waw,
    una volta che viene premiata una bitta italiana, messa a confronto evidentemente con altre di pari categoria, non troviamo nulla di meglio che scriverci contro.
    COMPLIMENTI !!!

  8. siete patetici,meritate solo di di bere acqua,(pino &C) magari arrtigianale,ma in che mondo vivete????scendete dal piedistallo dell’assoluta saggezza e tornate tra gli esseri normali.condivido il pensiero di Claudio,alla fine siete voi italiano come Pino &c a cui non va mai bene niente ma soniete sempre pronti solo a criticare ,agite ,mettete su una fabbrica di Birra e vediamo cosa siete capaci di fare Voi conoscitori.

  9. Io la birra non la bevo, ma se un prodotto italiano, vince e lo fa in America davanti ad altri 5000 concorrenti è pur sempre un grande risultalto o no? Francesi e Tedeschi si sarebbero messi subito sul piedistallo e non avrebbero perso l’occasione per spandee m.. in favore della loro grandeur.

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