BBS- Ciletta, il Vermentino (misterioso) che non ti aspetti

Piccola e rapida deroga ai sacri comandamenti di Bere Bene al Supermercato. Non ho la più pallida idea della reperibilità di questa bottiglia.E’ stata comprata al supermercato Punto Sma di Diano Marina, nel ponente ligure, in Viale Kennedy per 6,60€, ma non ho idea se si trovi solo lì oppure, per lo meno, negli stessi punti vendita di tutta la regione. Però il Vermentino “Ciletta” 2010 dell’Azienda agricola Arimondo Paola di San Bartolomeo al mare è un grande vino anche se particolare e così ho deciso di segnalarlo lo stesso.
Su internet non si trova nulla ne del vino ne della azienda. Solo che Ciletta è il nome  dialettale di una storica famiglia locale direttamente discendente da un ramo degli Arimondo, a cui il comune di San Bartolomeo ha deciso di intitolare una via. L’azienda ha un punto vendita diretto sempre a San Bartolomeo. Fine della storia.
Passiamo quindi rapidamente al vino. Continua a leggere

BBS – Abbazia di Novacella Sylvaner, un principe per tutti

Metto subito le carte in tavola: ritengo l’Abbazia di Novacella, in quel di Bressanone, Alto Adige, una della dieci cantine migliori d’Italia. Penso che il Kerner Praepositus della suddetta abbazzia sia uno dei pochissimi vini bianchi per il quale valga la pena di spendere come per un ottimo vino rosso (tra i 15 e i 20 euro). Ergo: sono di parte. Però da quando all’Esselunga di Cernusco Lombardone è arrivato uno dei vini “base” della cantina, il Sylvaner, la mia vita di bevitore è cambiata. Per inciso c’è anche il Müller-Thurgau, ma di questo forse ne parleremo un’altra volta. Costa 8,49€ e quindi è nella fascia alta del nostro criterio di scelta ma merita, ah se merita.
In tutta onesta non mi sento di riassumere in due righe la storia di una cantina che vinifica da più di novecento! anni. Date un’occhiata al sito e se potete andate a visitarla, il posto è bellissimo e soprattutto istruttivo (oltre ad esserci una fior di enoteca, e non perdetevi i distillati).
Producono bianchi nella valle d’Isarco e rossi nelle zone più vocate a sud della provincia autonoma. Parliamo un attimo del sylvaner, vitigno tipico dell’enologia tedesca (Franconia sopratutto) e alsaziana che in valle Isarco ha trovato il suo posto al sole. E’ uno dei pochi bianchi che gradisce un leggero invecchiamento, non certo a livello di un riesling ma insomma. Io cerco sempre di avere in inverno un paio di botiglie anche dell’annata precedente e poi vi dirò per che cosa. Continua a leggere

BBS – La Favorita del Piemonte

Ammetto che questa volta ero un po’ indeciso se presentare questa bottiglia. Non per la scarsa qualità, anzi. Ma perché si tratta di un vitigno, La Favorita, che non solo risultava sconosciuto a chi scrive, ma pure ad un paio di amici appassionati piemontesi. Ora essendo tipico di laggiù, la cosa mi ha preso un po’ in contropiede. Lo spirito che anima Bere Bene al Supermercato è esattamente l’opposto: niente chicche da superespertoni e cercare di scegliere bottiglie di facile reperibilità.
Poi mi sono detto: la reperibilità è facilissima, la bottiglia in questione è stata comprata all’Ipercoop di Piazzale Lodi a Milano e poi parliamo di una cantina, Terredavino, distribuita in tutta Italia, che produce la bellezza di 5 milioni di bottiglie grazie agli oltre 5.000 ettari coltivati dai 2.500 soci organizzati in 14 punti di vinificazione tutti rigorosamente in Piemonte; col prezzo anche ci siamo: 5,44€ è praticamente il centro perfetto del nostro range. L’ultimo colpo alle mie resistenze lo ha dato il vino, goduto in una serata torrida da oltre 30 gradi è andato giù che è un piacere. Allora mi sono convinto ed eccoci qui. Continua a leggere

Nasce la strada del vino “Colli del Friuli”

Che il Friuli sia una grande terra di vono chi segue questo blog lo sa già. Meno certi siamo che si sappia di una terra bellissima e vocata a un turismo intelligente e non di massa. Per far conoscere i Colli friulani è arivato il via libera alla Strada del vino e dei Sapori “Colli del Friuli”, che nasce dall’associazione volontaria che mira alla valorizzazione delle peculiarita’ dei Colli Orientali del Friuli, sostenendo le eccellenze vitivinicole, l’offerta turistica e incrementando l’attrattiva di questi luoghi. La giunta provinciale, oltre ad approvare il disciplinare, ha riconosciuto il Comitato promotore.

”Si tratta di un progetto – ha detto l’assessore all’Agricoltura, Daniele Macorig – nato per delineare un percorso per questa strada del vino in modo da valorizzare il territorio sotto l’aspetto paesaggistico, agrituristico, vitivinicolo, puntando su accoglienza, alberghiero, ristorazione e cultura”.
Il percorso della Strada del vino e dei Sapori ‘Colli del Friuli’ comprende a Sud-Est di Cividale un percorso ad anello di circa un centinaio di chilometri, con possibili innesti rispetto le Grave del Friuli e il Collio. L’altra parte si snoda a nordovest di Cividale e arriva fino a Sedilis di Tarcento. Grandi bevute, meglio se in bici.