A Londra si beve prosecco

Ebbene si, gli inglesi stanno cambiando le loro preferenze in fatto di bollicine. Dopo decenni di indiscussa leadership francese, i sudditi di sua maestà stanno scoprendo il valore del nostro prosecco, che da qualche mese a questa parte sta stregando buona parte dei palati d’oltremanica.

Tanto che ad accorgersene è stata anche l’autorevole rivista inglese Harpers, secondo la quale, addirittura, la Gran Bretagna sta entrando nel decennio del prosecco, chiudendo quello dello champagne.

I numeri parlano chiaro, e dipingono un trend prima d’ora solamente sperato: secondo l’UK Wine Landscape Report, il nuovo report sul panorama del vino citato da Harpers, il 15% dei 28 milioni di abituali consumatori di vino del Regno Unito preferiscono il prosecco allo champagne.

L’exploit del ‘paglierino’ nostrano è stata tale da essere stato inserito nello ‘shopping basket’ (l’equivalente del nostro paniere ISTAT) per il calcolo dell’inflazione. Due i punti di forza. Da una parte l’ottimo rapporto qualità/prezzo, nodo cruciale del processo di scelta dei vini da parte del consumatore qui in Inghilterra, dove le tasse sugli alcolici costringono i prezzi a partire da una base ben più alta di ogni altro paese europeo; l’altro è quello dell’immagine, aspetto da sempre intrinseco ad un prodotto made in Italy.

“La tendenza dei consumatori britannici – si legge infatti su Harpers – è quella di scegliere questo vino per il suo gusto gradevole, il costo contenuto e l’immagine sofisticata.”

E a contribuire alla conquista della ‘perfida Albione’ a colpi di qualità ed immagine da parte del nostro made in Italy ci ha pensato Canti, il marchio appartenente all’azienda vinicola dei Fratelli Martini Secondo Luigi, che dal 2002 rappresenta la firma del primo vino ambasciatore di italianità nel mondo: tanto da essere conosciuto da queste parti come “Canti, the Italian wine style”.

Canti, che rappresenta un terzo del fatturato della Fratelli Martini, esporta per il 90% principalmente in UK, Germania e Russia, e con un fatturato complessivo che supera i 150 milioni di euro questa azienda vinicola si colloca al primo tra quelle a conduzione familiare per le esportazioni nel mercato inglese.

Un successo che Canti ha raggiunto grazie a numerosi e importanti investimenti in marketing e comunicazione, come l’importante sponsorizzazione nell’ambito del recente Giubileo della Regina Elisabetta o l’apertura di un permanente Prosecco Bar al secondo piano dei prestigiosi magazzini Harrods, cuore lussuoso dello shopping londinese, dove, per tutto il mese di giugno, Canti ha allestito una speciale lounge interattiva dove gli ospiti dei famosi magazzini hanno potuto degustare una selezione prosecchi della cantina, immersi nell’eccellenza del design italiano.

“La collaborazione con Harrods ha portato anche all’esplorazione e allo sviluppo di nuovi prodotti molto innovativi in linea con le esigenze del pubblico internazionale” – racconta Gianni Martini, Presidente e Amministratore Unico della Fratelli Martini Secondo Luigi –  “Da poco abbiamo infatti iniziato la produzione di un nuovo drink realizzato con le più prestigiose uve del Piemonte (Moscato) ma senza alcool. Un’idea che nasce dall’esigenza di andare sempre più incontro ai gusti e alle tradizioni di una clientela particolare come quella araba. Dall’unione tra il loro interesse per il buon vino italiano e gli usi delle loro tradizioni è nato il Canti Juice, il succo d’uva non alcolico. Un prodotto ricavato da uve coltivate esclusivamente nelle migliori zone delle Langhe con un’ottimale esposizione al sole, accuratamente selezionate e diluite in modo ottenere un perfetto equilibrio tra la componente acida e quella floreale. Un processo unico messo a punto da anni di ricerca e dalla grande esperienza dei nostri produttori”.

E a riprova della sua capacità di unire qualità, attenzione all’immagine e marketing al passo coi tempi, Canti ha deciso di sperimentare per l’occasione una nuovissima tecnologia, la Social Machine, tecnologia sviluppata da 77Agency, una web agency nata a Londra nel 2003 dall’unione di quattro ragazzi italiani under trenta protagonisti della Internet Economy inglese, che rende possibile un’interazione fisica tra gli utenti e il social network.

Tutti coloro che hanno un profilo Facebook attivo possono trasferire il proprio profilo su una card che permette, con un semplice gesto, di generare dei post sulle proprie bacheche e  condividere con gli amici l’esperienza

Marco Corsaro, Managing Director di 77Agency, commenta così la speciale installazione presso il Wine Bar di Canti: “Questa tecnologia trasforma gli utenti in veri e propri ambasciatori del brand perché attraverso la condivisione della propria esperienza sulla propria bacheca Facebook moltiplicano esponenzialmente la visibilità del brand in rete. Si tratta della prima installazione di questo genere all’interno dei magazzini Harrods, un’occasione speciale che vede unite tra loro due eccellenze italiane: ottimo vino e straordinaria tecnologia per un connubio d’eccezione, totalmente made in Italy, tra il mondo del lusso e quello dei Social Network”.
Federico Gatti

2 risposte a “A Londra si beve prosecco

  1. Peccato che Canti non c’entri nulla con il territorio del Prosecco, se possono produrre prosecco è solo grazie ai soliti compromessi politici all’italiana, come se a Bordeaux si potesse produrre Champagne.

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