Il gran caldo e la scarsita’ di precipitazioni hanno bloccato l’insorgere delle tradizionali malattie della vite. In tutt’Italia quindi l’uva e’ sana, dice l’Associazione degli enologi stilando le prime previsioni della vendemmia 2012. Una forte eterogeneita’ caratterizza la produzione 2012, visto che anche all’interno di una stessa regione il buono si scontra con l’ottimo e il mediocre con l’eccellente.
”Allo stato attuale, qualitativamente per i vini bianchi si prevede una produzione di buon livello, con una discreta freschezza e una certa potenzialita’ olfattiva – dice il
direttore Giuseppe Martelli – ma senza particolari picchi se non per quei prodotti che sono stati soccorsi con adeguate irrigazioni nei periodi di crisi o ubicati in particolari
contesti geografici come la Valtellina e l’Alto Adige.
Molto ottimismo rimane per i vini che saranno ottenuti da uve a bacca rossa per i quali sono possibili livelli di tutto rispetto”. Il vino italiano comunque piace e rimane il piu’
venduto al mondo. I consumi interni continuano a calare: siamo a 42 litri a persona contro i 45 del 2007, con una tendenza a un ulteriore decremento, tanto che Assoenologi ritiene che chiuderemo il 2012 a 40 litri pro-capite.
Tuttavia le nostre vendite all’estero, nonostante il periodo difficoltoso, crescono. Il 2011 si e’ chiuso con un incremento del 12% in valore e del 9% in volume rispetto al 2010. I primi mesi di quest’anno mettono in luce un decremento in volume del 5,5% ma una crescita di ben il 6,8% in valore rispetto al 2011.
Il che vuol dire che mandiamo all’estero meno prodotto ma guadagniamo di piu’. Decisamente interessante anche l’incremento del prezzo al litro delle nostre vendite all’estero all’ingrosso che, negli ultimi mesi, e’ aumentato del 12,5% passando da 1,76 a 1,98 euro.