Lo diciamo subito: Il “Vite vecchia” di Ca’ d’Gal è un moscato assolutamente straordinario, un vero vino delle Feste, quelle di una volta, quelle con la F maiuscola.
E’ un moscato dal colore giallo oro, bellissimo. Purtroppo quando è stato aperto con un pandoro in questi giorni di Avvento è finito subito e ci siamo dimenticati di fare la classica foto al bicchiere. Ecco, il racconto di questa bottiglia potrebbe finire qui. Non c’è miglior complimento ad una bottiglia di vino “dolce” che essere così buono da finire in un istante.
Per gli amanti delle “degustazioni” serie aggiungiamo che a naso il bouquet floreale è amplissimo e profondo. Se non lo si uccide ghiacciandolo, non ci si stanca mai a mettere il naso dentro al bicchiere.
In bocca lo zucchero si accompagna ad una spalla acida evidente ma equilibratissima.
Leggerissimi ricordi di cedro si alternano a note minerali e, mano a mano che il bicchiere si scalda, arrivano quelle leggerissime in sottofondo di idrocarburi. Ma come? E’ un moscato o un riesling della Mosella? Il suo bello è proprio lì. Se non fosse per la soave leggerezza alcolica (5%) potremmo essere trasportati da quelle parti, tanta è la profondità di bevuta.
Come detto non abbiamo fatto in tempo a provare, ma “a naso” lo abbineremmo con grande piacere anche ai classici formaggi erborinati, magari non eccessivamente speziati come un gorgonzola dolce.
Il “Vite vecchia”, è una bottiglia che costa un po’ di più dei moscati appiccicosi da pochissimi euro a cui, purtroppo, siamo stati abituati negli anni passati specialmente nella grande distribuzione. Oggi per fortuna ci sono diversi produttori come Alessandro Boido da S. Stefano Belbo, che fanno vini eccellenti con questa uva aromatica che può dare tanto se trattata col rispetto dovuto.
E’ una bottiglia perfetta per una torta della domenica o una fetta di pandoro, questo Natale regalatevene una bottiglia. Credeteci, ne vale la pena. Auguri!
Sergio Bolzoni @sergiobolzoni