E’ arrivato il Prosecco Rosé, in alto i calici!

Se ne parlava da tempo e alla fine il Prosecco rosé doc è diventato realtà e lo si può trovare da qualche settimana sugli scaffali della grande distribuzione. Milioni di bottiglie sono già state acquistate anche dai buyer dei mercati esteri, in primis Gran Bretagna (dove è già molto apprezzato il nostro Pinot grigio blush), Germania e Stati Uniti.

Il disciplinare prevede un 10/15% di pinot nero vinificato in rosso da aggiungere alla partita base (85/90 per cento) ottenuta dall’uva Glera.

Tra le prime aziende trevigiane a scendere in campo, Villa Sandi, Masottina, Perlage, Bottega, Valdo e Astoria. E sono proprio i loro prosecchi rosé che abbiamo assaggiato. L’eleganza del Pinot nero si fa sentire, al naso le note olfattive risultano ancora più fruttate della versione “classica”.

Un vino fresco, brioso e beverino – per Luca Gardini, l’istrionico sommelier romagnolo già campione del mondo della categoria, anche dinamico, croccante e divertente – con una nota finale che tende al floreale. Sono in molti a pronosticare che sarà il vino del nuovo aperitivo per i consumatori under 30.

Se bevuto nel bicchiere giusto, il perlage è fine e persistente, con una bella spuma al momento del versamento. Il colore – ovviamente – è di un rosa elegante, non troppo accentuato, che mette di buon umore.

Beatrice Ruzzon, giovanissima sommelier padovana, lo consiglia in abbinata ad una sogliola, con un filino d’olio del Grada, con un risotto di scampi oppure con dei  vol-au-vent ai gamberetti.

In Italia, al calice il Prosecco rosé è venduto intorno ai 4 euro mentre il prezzo della bottiglia potrà variare dai 6 ai 10 euro.

Paolo Brinis