L’Alto Adige, ne abbiamo parlato in passato, affacciato tra le Alpi e il Mediterraneo, è una zona dalla grande peculiarità climatica, dove la vite ha trovato un habitat ideale. Il Wine Summit è una bella occasione per immergersi nel fascino di questo territorio, scoprirne i sapori, i paesaggi e, naturalmente, i vini. Calore e clima montano, zone, altitudini e vitigni differenti dipingono un panorama enologico tutto da scoprire. Da un lato autoctoni straordinari, dall’altro i più classici internazionali che qui trovano grande espressività.
Quello che ci si porta sempre a casa però da un viaggio in Alto Adige è l’ossessione per la qualità e per la cura del territorio, cura che si riflette chiaramente anche nei vini. Per consegnare intatte alle generazioni future proprio la produzione vitivinicola e le risorse naturali da cui dipende, il Consorzio Vini Alto Adige ha elaborato l’AGENDA 2030 per la sostenibilità, un piano d’interventi per l’intero settore su suolo, vigneti, vino, territorio e persone.
Va da sé che gli assaggi, alcuni in anteprima, frutto di quella cura siano tutti di livello altissimo e senza sbavature. Ve ne proponiamo alcuni. Ci siamo concentrati sui bianchi, con un focus su due uve che ci piacciono moltissimo e che, a nostro parere, qui si trasformano spesso in grandi vini. Per dovere di sintesi ne abbiamo scelto cinque pinot bianchi e altrettanti sauvignon.
Pinot bianco 2020 Tenuta Ebner, vino esile, verticale, dal bel profilo aromatico tutto frutto e freschezza.
Pinot Bianco Strahler 2020 Tenuta Stroblhof (anteprima). Fiori, camomilla, al naso, in bocca c’è materia, acidità e sapidità. Il finale è fresco con rimandi gessosi.
Pinot Bianco Sirmian 2019 Cantina Nals Margreid. Bel naso delicato, gran equilibrio fra frutto, grassezza da un lato e gran freschezza e sapidità dall’altro. Il finale ci dà sensazioni balsamiche, quasi un soffio di montagna!
Pinot Bianco Riserva Renaissance 2018 Gump Hof – Markus Prackwieser (anteprima). Vino di intensità prorompente con accenni minerali. La bocca è piena e spinge su freschezza, frutto e sapidità.
Terlano Pinot Bianco Riserva Vorberg 2018 Cantina Terlano. Naso sottile con sensazioni minerali, fruttate e qualcosa che ci ricorda le erbe. La bocca è asciutta e piena, con un rimando alla liquirizia e a sensazioni fresche e di frutto. Certamente da riassaggiare ancora fra qualche anno se riuscite a conservarne qualche bottiglia.
Sauvignon Voglar 2018 Dipoli Peter (anteprima). Vino che ci ha stregato. Naso complesso e ampio con note dolci, di miele, minerali, erbacee, floreali e fruttate. Bevuta leggiadra, ma con il suo corpo che fa pensare a una bella capacità di invecchiamento. Non solo pensare, per la verità, dal momento che abbiamo avuto la fortuna di assaggiare qualche vecchia annata e l’evoluzione è straordinaria.
Sauvignon Lafóa 2019 Cantina Colterenzio. Altro bianco che sa sfidare gli anni. Naso pungente e insieme delicato, grande equilibrio tra freschezza e corpo con una punta minerale sempre presente.
Sauvignon Vigna Rielerhof 2020, Josef Brigl. Assaggio sempre ottimo, c’è il corredo aromatico dell’uva ma al contempo il naso è delicato. Anche la bocca gioca su questo equilibrio spinta dalla bella freschezza e sapidità.
Sauvignon Flora 2019 Cantina Girlan (anteprima). Vino dal profilo delicato, con note fresche e fruttate sottili al naso. In bocca spinge su sapidità e minerale. Ottimo.
Sauvignon The Wine Collection 2017 Cantina Produttori S. Michele Appiano. Al naso sensazioni di pietra focaia, la bocca ha un impianto potente, piena e sapidissima ma super equilibrata.
Il panorama dei bianchi è davvero molto ampio e di eccellenza, ecco quindi gli altri assaggi.
Valle isarco Müller Thurgau Cantina Valle Isarco. Grande assaggio per un vino quotidiano da bere a secchiate. C’è concentrazione, con le note minerali e un po’ aspre del frutto al naso. In bocca ha salinità, freschezza e qualcosa che ricorda la pietra focaia, tutto quel che serve per bere bene insomma.
Pinot Grigio Klausner 2020 Tenuta Kobler. Naso pungente, fresco e fruttato, sapidità ottima e frutta gialla dolce in retrolfazione.
Chardonnay Riserva Troy 2018 Cantina Tramin. Opulenza ma anche slancio. C’è sole e calore, con sapidità e freschezza mentolata.
Valle Isarco Riesling Praepositus 2019 Abbazia di Novacella. Al naso c’è una punta appena accennata di minerale, note arancioni di frutto. La bocca è morbida, piena e fresca con un lunghissimo ritorno di frutta e sapidità.
Valle Isarco Kerner 2020 Tenuta Köfererhof. Naso strepitoso dalle note sparate che rimandano a fiori, sensazioni verdi, di erba tagliata e menta, ma anche “rocciose”. La bocca freschissima ha un bel graffio sapido.
Valle Isarco Gewürztraminer Aristos 2020 Cantina Valle Isarco. Naso stupendo e tipicamente floreale, con una nota chiara di rosa. La bocca è snella, con una gran freschezza e ancora le sensazioni di rosa e fiori in retrolfazione, per un vino insolitamente gastronomico e beverino.
Menzione speciale meritano infine quest’anno i sylvaner, tutti di grande espressività e tipicità. Freschezza e piacevolezza con sensazioni sfumate di frutto. Ennesime chicche di questo magico territorio.
Raffaele Cumani
@raffaelecumani