Costaripa: per un grande rosé non serve la Provenza, basta il Garda

Il primo incontro con i vini rosé di Costaripa avveniva diversi anni fa in un ristorante sopra Mandello del Lario (Lecco), dopo aver scarpinato per qualche oretta sul favoloso Sentiero del Viandante. “Mangiamo una cosa veloce e poi si torna alla macchina”. Ma sapete com’è: la mangiata non è più tanto veloce e la titolare vista la giornata di tarda primavera piuttosto afosa ci propone delle bollicine. “Avrei voglia di un rosé” dice mia moglie. E io tra me e me sbuffo perché d’accordo che ci sono favolosi rosé… in Francia, però. La titolare allora sorridendo: “Perché allora non delle bollicine rosé?”. Oh mamma, peggio mi sento ma abbozzo.

Nasce così il primo incontro con Costaripa e i suoi vini. Dal suo spumante metodo classico Rosé che da allora non è più mancato nella nostra cantina. Nata dall’intuizione di Mattia Vezzola, questa cantina del Garda bresciano fin da subito si pone l’obiettivo di fare in Italia dei rosé che possano competere con quelli provenzali.

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