Questo non è il solto articolo “best of” ma parliamo di vini “sorprendenti” nel senso che per diversi motivi, tra cui l’ignoranza di chi scrive, non ci aspettavamo che fossero così buoni e quindi adattissimi per tirarsi su in questo blue monday (con un occhio sempre al codice della strada, ovviamente).
Tenute Tomasella “38” cuvée metodo classico
Al confine tra Veneto e Friuli, l’azienda è grande e fa molti ottimi vini (da provare il merlot in purezza) ed è ovviamente vista la zona d’origine sull’ampia gamma di prosecchi, ma a noi ha colpito il metodo classico 38, una cuvée di pinot nero, pinot bianco e chardonnay intensa e di grande corpo. A naso un riuscitissimo connubio di pasticceria secca e fiori bianchi vi trasporterà velocemente fuori dall’apatia del blue monday e nel gioco preferito dei sommelier: indovina che fragranza è? Complessità e gradevolezza che vanno a braccetto. Un grande “tuttopasto”.
Gradis’ciutta Friuli Isonzo Franconia 2019
Di Robert Princic e dei suoi vini friulani avevamo già parlato qui, ma spinti dalla curiosità abbiamo assaggiato anche qualcosa di più e ammettiamo che non avevamo mai sentito parlare della Franconia, vitigno a bacca rossa probabilmente di origine croata o austriaca, che Gradis’ciutta produce in purezza regalandoci un rosso leggero nei toni (ma con alcol al 13,5%, quindi occhio) che si sposa splendidamente con gran parte della cucina quotidiana nostrana (dalla semplice bistecca alla pasta al pomodoro, per dire). In più c’è una grande eleganza a naso con spezie e bacca rossa su tutto e in bocca entra gentile ma piacevolmente alcolico. Una delizia.
Vecchie Terre di Montefili Vigna del bosco 2019
Siamo più o meno in zona Chianti e parliamo di sangiovese ma con vigne a 540 metri di altezza, una rarità , che regalano un vino potente, potentissimo, ma miracolosamente elegante e mai “troppo”. Profumi di ciliegia e mirtillo dominano delicate spezie che emergono man mano nel bicchiere. In bocca entra quasi discreto (ho scritto quasi…) e non finisce davvero mai. Nel mentre ci godiamo l’alcol equilibratissimo che ben si abbina con quasi tutto. Lo diciamo, prezzo importante (basta vedere sul sito) ma vino importantissimo.
Cantina della Volta Lambrusco di Sorbara Rosé
Più che una sorpresa, un’ulteriore conferma. Che il lambrusco di Sorbara può giocare tra i big della spumantistica metodo classico e rappresentare una via autoctona super credibile alla bollicina lo sappiamo. Cantina della Volta è tra quelli che hanno segnato questo percorso. Noi abbiamo provato per la prima volta il Rosé Lambrusco di Sorbara Spumante Brut Metodo Classico, uno spettacolo! Piccoli frutti rossi, note di lampone, fragolina di bosco, melograno, grande avvolgenza e accoglienza fruttata in bocca ma unite alla tipica poderosa acidità agrumata e una certa sapidità. Bevuta equilibrata, con una bellissima profondità e un’incredibile versatilità a tavola. Da provare, specialmente durante il blue monday!
Cristo di Campobello Metodo classico Extra brut 2020
Chi ci segue da un po’ sa che questa cantina siciliana è una delle preferite di Avvinando: di Lusirà e del metodo classico Rosé abbiamo più volte cantato le lodi in questi anni. Questa volta a sorprenderci invece è stato il Metodo classico tradizionale, fatto da uve grillo, quindi quanto di più siciliano sia possibile mettere in un bicchiere. E vivaddio! Questo è uno spumante non solo splendido da un punto di vista tecnico , ma che soprattutto non fa nulla per nascondere la sua provenienza: caldo, aromatico, profumatissimo e con una potente ma domata spalla acida. Insomma, la Sicilia in un bicchiere di spumante: bravi!
Sergio e Raffaele