Fratelli Agnes Campo del Monte: la bonarda perfetta per Capodanno e San Silvestro (e tutti gli altri vini)

E’ Capodanno, oppure San Silvestro. E allora che sia il pranzo dell’1 gennaio o il cenone del 31, cotechino e lenticchie la fan da padroni. Quindi ci vuole necessariamente un vino rosso frizzante. E visto che del lambrusco abbiamo parlato a Natale, stavolta tocca alla bonarda. E che bonarda! Parliamo di una grande bottiglia: Campo del Monte dei Fratelli Agnes. Perché abbiamo scelto in particolare questa lo capirete dal video. Qui basti dire che si tratta di un vino di livello assoluto che nobilita la categoria dei rossi frizzanti. E sì, lo avrete già capito: anche questa bottiglia è finita in un batter d’occhio. D’altronde se da sempre definiamo l’azienda di Rovescala nell’Oltrepò Pavese “l’Università della bonarda” un motivo ci sarà.

E qui veniamo agli abbinamenti: essendo il menù proposto dalla nostra redazione Cucina con ben due piatti a base cotechino, noi cominceremmo ad abbinare gli arancini di lenticchie e cotechino con una bonarda leggera e “croccante”: se volete restare in famiglia in certi supermercati si trova la Vigna della Composta oppure in enoteca la Cresta del Ghiffi. Se volete cambiare azienda la bonarda Luogo dei Ronchi di Picchioni è una scelta di grandissima qualità: superconsigliata.

Per le lasagne con cardi e taleggio restiamo sempre in clima di bollicine ma andremmo su una malvasia frizzante. Ce ne sono diverse in commercio di eccellenti. Per costanza qualitativa e buon rapporto qualità/prezzo segnaliamo la Malvasia Otello di Cantine Ceci. Se possiamo permetterci di spendere un pochino di più, perfetta per questo piatto sarebbe la malvasia Colli di Scandiano e di Canossa doc Graniers di Venturini Baldini che alla freschezza e alla giovialità aggiunge una ottima struttura per reggere questo piatto. 

Il clou del nostro menù è il cotechino in crosta di purè e qui ci mettiamo la nostra bonarda Campo del Monte dei Fratelli Agnes, senza se e senza ma. 

Chiudiamo in bellezza con una torta Sacher di cioccolato bianco. Essendo di gusto più dolce ma al contempo meno “invasiva” al palato della versione tradizionale, il vino non potrà che essere dolce ma non senza una più che buona acidità per non risultare stucchevole. Ogni regione italiana propone i suoi. Ne scegliamo uno a Nord e uno a Sud e poiché ci piace vincere facile prendiamo due campionissimi: il Picolit di Livio Felluga dal Friuli e il Passito di Pantelleria Ben Ryé di Donnafugata. Il resto sarà tutto spumante! 
Buon anno a tutti voi
Sergio e Raffaele
@sergiobolzoni @raffaelecumani