Sempre più spesso ci imbattiamo nella degustazione di vini affinati in anfora, i grandi vasi di terracotta utilizzati nell’antichità come contenitori per i vini ma anche per la fermentazione. E sempre più spesso sono prodotti di ottima fattura, con produttori che utilizzano con consapevolezza e sapienza sempre maggiori questo strumento.
Di certo i Casadei sono tra quelli che hanno intuito e riscoperto le potenzialità di questo metodo, convinti che l’anfora esalti le caratteristiche dell’uva. Stefano Casadei, patron del Gruppo DCasadei, durante i suoi viaggi in Caucaso viene infatti a contatto con questo metodo tradizionale e si appassiona alle anfore tipiche della Georgia. Decide di riportarne così qualcuna in Toscana per cominciare qui i suoi esperimenti. Ma è grazie alla determinazione della giovane figlia Elena che nasce la linea Le Anfore. Elena seleziona personalmente i migliori campioni dalle anfore dalle tenute del Gruppo (Olianas in Sardegna, Castello del Trebbio nel Chianti Rufina, Tenuta Casadei in Alta Maremma) dando vita a vini con il metodo tradizionale georgiano, agricoltura etica, lunghe macerazioni a contatto con le bucce. Si tratta di produzioni limitate e curatissime.
Nascono così vini dalla grande personalità, eccone due che ci sono piaciuti moltissimo entrambi provenienti dalla Sardegna.
Il Migiu 2016 Le Anfore, da uve semidano, vitigno autoctono sardo quasi estinto, è un orange wine, ottenuto cioè dalla fermentazione di uve a bacca bianca a lungo contatto con le bucce, dal colore dorato. Il naso è pulito, delicato e molto complesso con note dolci di frutta matura e candita, pesca gialla, erbe aromatiche, mediterranee, di rosmarino, camomilla, oltre a note balsamiche e terziarie. In bocca c’è tannino ma anche grassezza, unita a un’ottima freschezza e tanta sapidità lunga. Un vino di grande versatilità gastronomica e grande eleganza.
Anche il Cannonau 2016 Le Anfore nasce dal lungo contatto con le bucce e si presenta infatti rotondo e con fantastiche sensazioni e note di frutta. Un vino che ha anche tanta freschezza e una decisa spinta tannica e sapida. Un cannonau insolito che punta sorprendentemente sull’eleganza risultando allo stesso tempo piacevole e beverino.
Vini davvero interessanti, con un bello slancio e tanta, tanta ricchezza. Se come racconta Stefano “l’anfora è la cassa di risonanza che non mente sull’uva”, c’è davvero un grande lavoro in cantina dietro a questi prodotti!
Raffaele Cumani
@RaffaeleCumani