Anche quest’anno siamo stati ad Anteprima Amarone e con l’occasione abbiamo assaggiato en primeur l’annata 2015. Se dopo l’exploit del 2017 le esportazioni vedono una pausa congiunturale, il re della Valpolicella cresce sul mercato italiano, dove nel 2018 le vendite hanno fatto segnare un +4%, e il territorio segna un crescente flusso nel settore dell’enoturismo. Le presenze in Valpolicella (Verona esclusa) sono cresciute infatti nel triennio 2015-2017 del 21%.
Ma veniamo ai vini. Per molti si tratta di un’annata assai meno difficile rispetto alla 2014 di cui vi avevamo indicato i nostri migliori assaggi lo scorso anno. “Con il 2015 l’Amarone ha raggiunto la sua piena eleganza e maturità di stile aromatico e gustativo – ha detto Olga Bussinello, direttore del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella – L’annata è stata infatti caratterizzata da un’estate molto calda, sostenuta da seppur scarse ma regolari precipitazioni”.
Anche a noi l’annata è sembrata molto convincente. Gli assaggi hanno un tratto comune nell’ottimo equilibrio tra le componenti di concentrazione, freschezza e tannini, integrate e armoniche. I grandi vini, si sa, spesso hanno evoluzioni e assestamenti decisivi in bottiglia negli anni, e noi non possiamo chiaramente che fare delle ipotesi sui campioni assaggiati, alcuni dei quali direttamente da botte. Ecco quindi quelli che in qualche modo ci hanno colpito e che secondo noi ci regaleranno ottime soddisfazioni nei prossimi anni, si tratta di vini che attraversano stili diversi giocando talvolta più sulla potenza, talvolta più sull’eleganza, talvolta armonizzandole.
Amarone della Valpolicella docg Classico Acinatico Stefano Accordini. Si presenta scuro nel colore e nelle note, al naso è complesso con note di frutta rossa matura, confettura, vaniglia, caffè e caramella mou. In bocca ha un buon equilibrio tra succo, un tannino esuberante e pizzicante e un finale fresco giocato tra l’erbaceo e l’ammandorlato.
Amarone della Valpolicella docg Classico Albino Armani. Ha un naso più “dolce” con note vanigliate, di erba tagliata e fieno. Un vino asciutto in bocca, con tannnini e freschezza lunghissimi che potrebbero donargli un buon futuro.
Amarone della Valpolicella docg Classico Vigneti di Rovazzòl Ca’ la Bionda (campione da botte). Naso ampio con note di agrumi scuri, erbe, miele, tè e note terziarie. La bocca è equilibrata, ha concentrazione e corpo intrecciati a una freschezza tonante e un bel tannino.
Amarone della Valpolicella docg Cà dei Frati (campione da botte). Un bel naso con sentori di frutta, vaniglia, tè. La bocca è zuccherina, fresca, tannica e con una nota di vaniglia. Un vino che ha tanta materia e che potrebbe evolvere molto bene.
Amarone della Valpolicella docg Classico Punta Tolotti Ca’ Rugate (campione da botte). Ancora giovanissimo. Il tannino è ben presente in bocca e al naso, ma lascia intravedere ottimo equilibrio. Note di tabacco, scure, di fiori appassiti. Un vino che ha corpo ma che non fa della potenza la sua caratteristica principale. Ha equilibrio e freschezza.
Amarone della Valpolicella docg Torre del Falasco Cantina Valpantena Verona (campione da botte). Ha un naso delicato inizialmente floreale e agrumato, con note via via più complesse. Entra zuccherino e materico ma ha una gran spinta acida e un tannino lungo con un finale balsamico. Ci proprio è piaciuto.
Amarone della Valpolicella docg Classico Gerardo Cesari. Naso sontuoso di frutta matura, rose appassite, caffè, cioccolata e note balsamiche. In bocca ha corpo e potenza, ma allo stesso tempo è snello e elegante. Il finale è fresco e asciutto. Un vino molto equilibrato in tutti gli aspetti, forse il più pronto tra i nostri assaggi.
Amarone della Valpolicella docg Giovanni Ederle. Naso ampio e complesso con note di arancia scura, smalto, cacao, tè, note balsamiche ed erbacee. Anche in bocca c’è tanta roba, morbidezza burrosa, frutto e una leggera e golosa punta zuccherina. Corpo unito a finezza e una freschezza straordinaria. Un finale giocato tra fruttato, tannico e balsamico. Ottime prospettive.
Amarone della Valpolicella docg Le Guaite di Noemi (campione da botte). Naso fantastico con una nota erbacea piacevole, arancia scura, spezie, tabacco, tè. C’è coerenza aromatica in bocca, tanto corpo, un tannino potente, freschezza e un finale lunghissimo e complesso. Fa pensare a un futuro di grande espressione.
Amarone della Valpolicella docg Classico Capitel della Crosara Giacomo Montresor (campione da botte). Dal colore scarico, ha un naso delicato, in bocca è fresco e speziato. Giovanissimo e interessante.
Amarone della Valpolicella docg Classico Santa Sofia (campione da botte). Naso intrigante e delicato, floreale e fruttato. Un “Amarone beverino”, stuzzicante, dal finale tannico preponderante. Ottimo assaggio, anche in prospettiva.
Amarone della Valpolicella docg Classico Reius Sartori (campione da botte). Naso fine e fragrante, in bocca equilibratissimo. Spezie, tannino, corpo e freschezza con una nota ammandorlata e balsamica lunga. Già ottimo, con altrettanto potenziale.
Amarone della Valpolicella docg Classico Villa Spinosa (campione da botte). Assaggio che ci ha molto colpito fin dal colore, giovane, brillante, leggero che ne anticipa le caratteristiche. Naso che ancora deve dare il meglio ma con intriganti note di frutta, fiori appassiti, erbe aromatiche. La bocca è equilibrata, ha “ciccia” e finezza. Entra morbido, zuccherino e floreale poi si alternano note più complesse, agrumi, cacao, tè, tabacco, cioccolato. Il finale è fresco, agrumato, tannico con una speziatura che pizzica a lungo la lingua. Eleganza ed equilibrio per un vino di ottima prospettiva.
Amarone della Valpolicella docg Classico Vigne Alte Zeni 1870 (campione da botte). Potenza e rotondità sostenute da una nota balsamica pronunciata. Bella prospettiva data da una freschezza straripante nel finale.
Amarone della Valpolicella docg Classico Zýmē (campione da botte). Vino giovanissimo già nel colore violaceo. Il naso è sussurrato, in bocca c’è parecchia materia, corpo, frutto croccante, ma al contempo è asciutto. Il finale è freschissimo tra note balsamiche, burrose e erbacee. Grande potenziale evolutivo.
Raffaele Cumani
@RaffaeleCumani