Stasera è la sera dove si può stappare fantasticando. E’ molto probabile infatti che sotto l’albero in mezzo ad altri pacchetti qualcuno vi abbia regalato una bottiglia di vino o di spumante, magari anche di pregio. Le statistiche dicono che sempre più di frequente una buona bottiglia è il regalo più ricercato e gradito e quale è la migliore occasione per stapparla in compagnia di amici e parenti? La cena di Capodanno, of course. Se vi hanno regalato uno spumante di Franciacorta, un Trento Doc od uno Champagne l’occasione migliore per stappare potrebbe essere all’aperitivo prima della cena o con gli antipasti. Una buona bollicina rappresenta per noi il modo migliore per iniziare i festeggiamenti. Se in casa non avete nulla del genere possiamo darvi qualche suggerimento: Il ” Luis” Brut dell’azienda Le due Querce di Cazzago San Martino (BS) per quanto riguarda la Franciacorta oppure un “Maso Nero rose” di Robero Zeni di San Michele all’Adige (TN) per quanto riguarda il Trento Doc. Entrambe sono due bollicine di gran classe e d’autore. Una cena di Capodanno che si rispetti prevede sempre dei piatti di pesce e qui entrano in gioco i vini bianchi. Probabilmente vi avranno regalato degli Chardonnay, dei Sauvignon , dei Friulani (una volta si chiamavano Tocai), o un profumatissimo Gewurztraminer ma nel caso foste sprovvisti di vini bianchi anche in questo caso ci permettiamo di darvi qualche idea. Lo chardonnay potrebbe essere il “Vintage” dei fratelli Barollo di Preganziol (TV), per il Gewurztraminer optiamo per quello di Castel Sallegg di Caldaro (BZ) mentre per il Friulano vi suggeriamo quello di Vigne Traverso di Prepotto (UD) e per il Sauvignon il nome giusto è quello di Toblar di Nimis (UD). Passiamo ai vini rossi che,anche in questo caso, vi avranno regalato in grande quantità ma se non avete ricevuto Brunelli, Baroli, Amaroni o Aglianici del Vulture possiamo anche in questo caso venirvi prontamente in soccorso. Per il Barolo il nome giusto è quello del Bricco Cerretta dell’azienda agricola Schiavenza di Serralunga d’Alba (CN). Se invece volete bere un amarone e non ve l’hanno regalato il consiglio che vi diamo è quello di provare lo “Zovo” dell’azienda agricola Pietro Zanoni di Quinzano (VR). Il Brunello da assaggiare è il “Bramante” dell’azienda San Lorenzo di Montalcino (SI) mentre per quello che viene chiamato “Il Barolo del Sud”, ovvero l’Aglianico del Vulture vi indichiamo l’“Eleano” della azienda omonima sita in Ripacandida (PZ). Infine per i vini da dessert tre indicazioni di qualità cristallina: Il Ramandolo “Settimo cielo” dell’azienda agricola Zaccomer di Nimis (UD). Il Moscato d’Asti “Piccole Gioie” della casa vinicola Ghione di Canelli (AT). il vinsanto “San Torpè” dell’azienda Badia di Morrona di Terricciola (PI). In alto i calici e che inizi la festa…….