Ci sono viticoltori che non si fermano davanti a terreni impervi e fattori climatici avversi. Sono produttori perlopiù di montagna (ma non solo) che danno vita a quella che il Cervim, il Centro di ricerca, studi e valorizzazione per la viticoltura montana, ha definito “viticoltura eroica”. Si parla di vigneti situati in altitudini superiori ai 500 metri o su terreni con una pendenza di oltre il 50%, terrazzati o coltivati nelle piccole isole.
“E’ una viticoltura con produzioni e numeri piccoli caratterizzata dalla riscoperta dei vigneti autoctoni. E’ un segno importante di biodiversità che differenzia la viticoltura eroica dalle grandi produzioni più intensive ed estensive”, spiega a Tgcom24 Roberto Gaudio, presidente del Cervim. L’occasione è la premiazione dei Mondial des Vins Extrêmes 2019 che si è tenuta domenica 1 dicembre al Forte di Bard, in Valle d’Aosta. Il concorso, giunto alla 27esima edizione, ha visto la partecipazione di 920 vini provenienti da 340 aziende in 25 Paesi del mondo. Diciassette i vini premiati con la Gran medaglia d’oro: 9 in Italia, 3 in Svizzera, 2 in Germania, poi Spagna, Andorra e Francia. Continua a leggere