Perdersi tra i vigneti dopo aver imboccato una strada sterrata larga poco più di un sentiero. Accorgersi di aver sconfinato in terra slovena perché non siamo rintracciabili al telefono cellulare. Ritornare ragazzini a bordo di una vespa gialla presa in affitto, nemmeno fossimo Cesare Cremonini. Succede se si decide di trascorrere un paio di giorni sul Collio goriziano, lembo orientale del Friuli Venezia Giulia. Scorribande eno-gastronomiche all’insegna del relax, della natura, del tempo che scorre lento.
Da queste parti, sono i bianchi a farla da padrone: pinot bianco e grigio, ribolla, friulano (una volta chiamato tocai), sauvignon, chardonnay e malvasia. Ma non va per nulla sottovalutato il pinot nero, varietà peraltro molto delicata e assai difficile da coltivare.
E’ consigliabile partire di mattina presto per visitare le molte aziende vinicole – per la maggior parte a conduzione familiare – sparse tra borghi e colline, nei comuni di Cormons, Corno di Rosazzo, Oslavia, Dolegna, Ruttars, San Floriano. Continua a leggere