Il Friuli e la ribolla gialla

La primavera è alle porte ed è ora di cominciare a parlare di vini bianchi fermi e con i primi raggi di caldo sole potrebbe davvero far piacere bersi un bel calice di Ribolla Gialla. Questo è un vitigno le cui origini risalgono al XII secolo dove era conosciuto ed apprezzato dagli abitanti locali per la sua finezza ed eleganza con il nome di “Rabiola”. Le condizioni climatiche e le caratteristiche del terreno fanno si che questa uva cresca solo ed esclusivamente in questa zona d’Italia rendendo la ribolla gialla il vitigno autoctono a bacca bianca per eccellenza del Friuli Venezia Giulia (ed in particolare dei colli orientali e goriziano). Il vino, ad un primo esame visivo, si presenta di un bel colore paglierino brillante, all’esame olfattivo scopriremo un vino non particolarmente profumato, ma con sentori floreali e fruttati (fiori di campo e mela golden su tutti). Mentre all’analisi gustativa si svelerà per le sue caratteristiche principali, una gradevole acidità ed una piacevole astringenza, con sentori che pur ricordando il limone, ben si armonizzano con la rotondità del vino . Ottimo come vino da aperitivo, in cucina lo possiamo abbinare molto bene al prosciutto crudo (San Daniele) ed ai formaggi freschi, al filetto di trota ed ai pesci lessati. Come sempre ci piace poter dare delle indicazioni d’acquisto, ve ne diamo due: una per la ribolla prodotta nei colli orientali del friuli e la seconda prodotta nel collio goriziano. La prima azienda è Specogna che ha sede a Corno di Rosazzo (UD) e che produce una ribolla di ottima bevibilità, fresca e con una nota acida davvero spiccata. L’azienda inoltre produce una vasta gamma di vini tutti riconducibili al territorio. La seconda invece è Castello di Spessa sita in Capriva del Friuli (GO), che presenta un vino più complesso e strutturato e con una nota citrina (ricordate il limone?), meno marcata rispetto al primo e che per questa caratteristica può avere un meraviglioso abbinamento con i frutti di mare e con le frittate alle erbe.

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