Nella terra dei pastori…

Continuando il nostro viaggio tra le regioni d’Italia ed i suoi vigneti, abbiamo deciso di fermarci in Abruzzo e parlarvi della sua uva regina: il Montepulciano. La sua origine è antichissima tanto che si narra che persino il condottiero cartaginese Annibale apprezzasse molto il vino prodotto nella zona degli “aprutzi” (antico nome di questa regione). Questo vitigno è prodotto in tutta la regione e nel corso dei secoli è andato via via diffondendosi in Romagna, nelle Marche, in Molise,nel Lazio ed in Puglia arrivando a contendere al sangiovese il primato di vitigno più coltivato nel centro e sud Italia. Oltre che essere prodotto in purezza, questa uva viene usata per molti assemblaggi e concorre alla creazione di molti vini rientrando in tanti disciplinari di produzione di vini Doc e Docg. Il vino si presenta di un bel colore rosso rubino in età giovane arrivando ad avere tonalità tendenti al mattone ed all’amaranto se invecchiato oltre cinque anni. Al naso profumi molto intensi e pungenti con spiccati sentori di ciliegia e mora. Al palato risulta molto asciutto ma di buon corpo e con dei tannini che nel corso del tempo vanno sempre più ammorbidendosi donando al vino struttura e morbidezza. Come sempre arrivano puntuali le nostre segnalazioni. La prima è per il montepulciano DOC Don Bosco dell’azienda Bosco Nestore di Nocciano (PE), questa bottiglia rappresenta quanto di meglio questa uva può esprimere, in poche parole è davvero un grande vino, uno dei migliori che ci è capitato di assaggiare e che in cucina possiamo abbinare con piatti strutturati di carne e selvaggina ma ben si accompagna anche con i tipici salumi e formaggi stagionati. L’altra segnalazione riguarda e per il Riserva Savini Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane della Fattoria Giuseppe Savini di Morro d’Oro (TE), anche qui siamo in presenza di un vino davvero eccelso di ottima struttura e bevibilità data anche da un passaggio in botti grandi per 15 mesi. Di buona persistenza ed alcolicità. Ottimo con arrosti e stufati.

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