A giugno si elegge il miglior Lambrusco d’Italia

Il Concorso enologico “Matilde di Canossa – Terre di lambrusco” premierà, a giugno di quest’anno, il miglior Lambrusco d’Italia. Riservato ai vini frizzanti delle vendemmie 2009 e/o 2010 con prevalenza del vitigno Lambrusco per almeno l’85%, il concorso, promosso dalla Camera di commercio di Reggio Emilia e dal Consorzio Nazionale dei Lambruschi Italiani, si propone soprattutto di premiare l’attività delle aziende vinicole stimolandole al continuo miglioramento qualitativo dei loro prodotti.

Al Concorso parteciperanno le aziende produttrici aventi sede o unità locali produttive in provincia di Reggio Emilia, Modena, Parma e Mantova, mentre non possono essere presentati campioni da parte di aziende che ne curano solamente la commercializzazione. Dopo le sessioni di analisi sensoriale che si svolgeranno a maggio, il 25 giugno 2011 avrà luogo la premiazione finale, aperta agli appassionati e al pubblico, che eleggerà il miglior Lambrusco d’Italia.

L’evento si svolgerà nella prestigiosa cornice del Castello di Bianello, antica proprietà medievale della Contessa Matilde di Canossa, oggi trasformato in parco storico naturalistico, nel cuore di un’area a grande vocazione agricola e con una tradizione antichissima. Entrata gratuita. Ulteriori info sul sito: www.concorsolambrusco.it

San Patrignano a Vinitaly: stand-shock per salvare 800mila ragazzi

“Uno schiaffo per il mondo del vino che non può più mettere la testa sotto la sabbia”. Andrea Muccioli a Vinitaly ha portato oltre ai suoi prodotti, anche un grido d’allarme: 800 mila giovani, nella fascia tra i 15 e i diciannove anni bevono per sballarsi e i produttori non possono chiamarsi fuori. “Io voglio dire al mondo del vino di qualità che non si può più fare finta di niente”.
E’ il rapporto Espad, condotto dall’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr, a lanciare l’allarme “binge drinking” la bevuta per sballare.

Andrea Muccioli, in fondo il suo è un punto di vista particolare. Ma perché un produttore di vino dovrebbe occuparsi dei morti sulle strade?
“Certo, la nostra è una azienda a vocazione sociale, ma il problema vero è alla base: in Italia abbiamo rinunciato tutti al ruolo di adulti, al ruolo di educatori e il risultato sono questi dati drammatici: non possiamo non occuparci di questi giovani. Da noi vengono molti di queste persone che hanno problemi con le droghe o con l’alcol. Il problema da affrontare è riempire il loro vuoto educativo. E si può: molti dei giovani che vengono aiutati a San Patrignano poi vanno a fare i sommelier professionisti e portano questi valori nel mondo del vino”.
Portare a Vinitaly uno stand con una auto fracassata da un incidente stradale è una cosa che fa scalpore. Qual è stato il riscontro?
“Fino ad ora molto misero. Ad oggi abbiamo sussurrato ai produttori di vino di qualità che devono occuparsi del problema. Ora abbiamo deciso di dare uno schiaffo al sistema, perché non è più possibile far finta di nulla. Non si può continuare a parlare di cultura del vino ignorando gli aspetti sociali. L’educazione è l’unica via possibile. Ed educare significa anche far conoscere la storia del territorio, come viene fatto il vino, tutti i procedimenti che portano alla produzione di un vino di qualità che poi verrà apprezzato per quello che è. I ragazzi che bevono per sballare buttano giù prodotti di pessima qualità, magari in cartoni, senza curarsi di nulla, solo per riempire un vuoto esistenziale. Noi proponiamo una via diversa. E’ giunto il momento che tutti si diano una svegliata, perché non è vero che chi beve per sballarsi non usa il vino, la ricerca del Cnr lo smentisce: il 49% lo fa”.

I suoi colleghi produttori potrebbero rispondere che è un problema di controlli….
“Guardi, io sono per i controlli severi, anche se poi sulle quantità di alcol che ti fanno incappare nella sanzione quando si guida ci sarebbe da fare un altro discorso, perché portare a 0,25 è fare del terrorismo. Detto questo le leggi andrebbero adeguate alla gravità del fenomeno:  se fosse per me al negoziante che vende ai minori di sedici anni la licenza non la ritirerei per un tempo limitato ma la straccerei definitivamente”.

Che sia un problema di educazione al bere responsabile lo testimonia anche un’altro aspetto della ricerca del Cnr: nelle regioni dove esiste una consolidata tradizione vinicola (Toscana, Campania, Piemonte e Veneto) la percentuale di binge drinkers è inferiore. Segno “di una maggiore consapevolezza legata alla peculiarità e alla tradizione del territorio da parte di chi beve vino in regioni dove questa bevanda fa parte della cultura del luogo”.

Vinitaly 2011: si inizia domani fino a lunedi

Per il mondo del vino i suoi appassionati e gli addetti al settore la lettera V ed  il mese di aprile hanno un significato particolare. La lettera V infatti e l’iniziale di due parole molto care ai seguaci di bacco: Verona e Vinitaly!! Tutto questo giro di parole ci serve per dire che domani prendera il via l’edizione 2011 della kermesse e come è consuetudine la redazione di Avvinando  parte e va in trasferta, da domani, infatti saremo a Verona , dove per cinque giorni , si svolgerà la 45esima edizione di Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, una delle fiere più importanti a livello europeo e mondiale del settore. . Continua a leggere