Il brindisi delle Feste tiene nonostante la crisi: tra Natale ed Epifania verranno stappate 162 milioni di bottiglie tra spumante e vino, con un calo solo dell’1,8 per cento rispetto al 2011, secondo le stime della Cia-Confederazione italiana agricoltori. E la birra fa l’outsider con una crescita di consumi sotto le feste che – sottolinea Assobirra – negli ultimi dieci anni è stata del 60%.
Nel brindisi di fine pasto le bollicine nazionali – rileva la Cia – stravincono sullo champagne, con quasi 93 milioni di tappi tricolori pronti a saltare in aria durante le prossime festività.
Lo champagne raccoglie solo il 5 per cento delle preferenze. Anche i vini italiani si fanno strada sulle tavole natalizie, con 70 milioni di rossi e bianchi acquistati. Si accorcia pero’ il budget per le bevande e ci si orienta verso etichette più economiche. Per una bottiglia di spumante si spenderanno mediamente tra i 5 e i 10 euro, mentre per il vino sarà privilegiata la fascia compresa tra i 3 e i 7 euro. Con una spesa complessiva che è stimata sui 697 milioni di euro per le ‘bollicine’ e 345 milioni di euro per il vino. Quest’ultimo si afferma anche come regalo per amici e parenti. Nell’85 per cento dei cesti natalizi c’è infatti una o più bottiglie di vino a denominazione d’origine.
Il fenomeno birra, non più apprezzata solo d’estate ma sempre più ‘destagionalizzata’, avanza sulle tavole di fine anno e Assobirra calcola che tra dicembre e gennaio saranno sorseggiati circa 2 milioni di ettolitri di birra. Vale a dire il 12% dei consumi annuali. Molto richiesta la cosiddetta ‘birra di Natale’, specialità prodotta esclusivamente in questo periodo, commercializzata per non pi- di quattro mesi, che viene dal nord Europa ma sta prendendo piede anche in Italia. Spopolano infine i regali nel segno della birra: dal classico boccale da collezione al cesto-regalo speciale con prodotti aromatizzati alla birra.