Export, da Settesoli “Vini differenti per mercati differenti”

Interessante chiaccherare con Roberta Urso, reponsabile pubbliche relazioni di Cantine Settesoli. Interessante sopratutto farlo a Bordeaux per Vinexpo 2013 e farsi raccontare come “il più grande vigneto d’Europa” con i suoi 2.000 soci conferitori si rivolgono ai mercati esteri. E Settesoli racconta che lo fa… Studiando! Il che è sempre una bella cosa. Certo che per poter usufruire di studi di mercato finalizzati ai singoli mercati bisogna disporre di una bocca di fuoco in grado di sparare milioni di bottiglie. Settesoli in Sicilia è questa realtà e affronta i vari competitor (sopratutto Cile, Australia eNuova Zelanda) diversificando l’offerta. Clicca e guarda l’intervista

La ricetta per l’export di Nicosia: “Comunicare i microterritori come l’Etna”

Continuiamo il nostro giro tra le aziende che a Vinexpo lavorano per combattere la crisi. Abbiamo incontrato Giuseppe Monaco, responsabile estero di Nicosia azienda siciliana che fa dell’Etna il suo punto di forza. Il vino dell’Etna si sa sta vivendo un grande momento, in Italia. Quello che abbiamo cercato di capire con Nicosia è come si fa a comunicare un territorio all’interno di una doc addirittura appena nata come quella Sicilia. L’opinione di Romano è che l’Italia “deve” puntare sulle realtà micro-regionali e comunicare col consumatore maturo ed evoluto. Clicca e guarda l’intervista.

Export per Baglio del Cristo di Campobello: “Crescere coi nostri importatori”

Baglio del Cristo di Campobello è una azienda siciliana giovane per quanto riguarda l’imbottigliamento, è presente dal 2009 pur producendo uva da generazioni, ma opera già su 25 mercati internazionali tra cui Thailandia e Corea del Sud. Incuriositi, abbiamo chiesto a uno dei titolari Carmelo Monetta di spiegarci come si fa. La sua ricetta è semplice in teoria ma di difficile attuazione in pratica: crescere con gli importatori, scegliendo paese per paese le persone giuste. Per fare questo una vetrina come Bordeaux è indispensabile e Monetta ci spiega anche l’importanza di Vinexpo 2013 per la sua azienda. Clicca e guarda l’intervista

Il vino dei Romani rinasce in Sicilia

Sulla questione se ne sono sentite di tutte e di più. Ora il vino degli antichi Romani potrebbe rinascere in Sicilia, dove si tenterà di riprodurre un vigneto seguendo in maniera fedele le istruzioni contenute in alcuni testi romani. L’esperimento sarà condotto dall’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibam-Cnr) a Catania in collaborazione con la cattedra di Metodologie, cultura materiale e produzioni artigianali nel mondo classico dell’Università di Catania.
L’obiettivo del progetto è verificare sperimentalmente e tradurre in pratica le antiche tecniche romane di produzione del vino: dal prelievo delle talee fino alla vendemmia, passando per lo scavo delle fosse e l’utilizzo di strumenti antichi ricostruiti. Le istruzioni che saranno seguite sono contenute in alcuni testi risalenti al periodo compreso fra il I secolo avanti Cristo e il II secolo dopo Cristo, come il secondo libro delle Georgiche di Virgilio e il De Agricultura di Columella. Continua a leggere

“Ricetta contro la crisi? Costanza nella qualità”

A Bordeaux per Vinexpo 2013 abbiamo incontrato un vero esperto dei mercati internazionali: Elvio Mobili, export manager di Cusumano, una vita nel settore. Mobili ci ha confidato un paio di “verità” che un po’ esulano dai soliti stereotipi del marketing del mondo del business. Intanto che non tutti i mercati emergenti valgono ancora la pena da un punto di vista economico, visto che spesso non possono pagare il vino per quello che le aziende chiedono. In secondo luogo che per competere in questi tempi di crisi non basta la qualità, ci vuole anche e sopratutto la “costanza” nella produzione di qualità.  Clicca e guarda l’intervista.

 

In Sicilia è iniziata la vendemmia

Una grande festa anche per i più piccoli: in Sicilia è cominciata la vendemmia. Nelle campagne si suona, si fa musica, ma soprattutto si assaggiano le uve e si pensa al vino da produrre. Una vendemmia che comincia al calare del sole, quando le temperature scendono e le uve raccolte possono conservare al meglio le loro qualità.


Qui siamo nel territorio di Contessa Entellina nell’entroterra siciliano, Tenuta Donnafugata. Centinaia le persone che hanno partecipato all’inizio della stagione della vendemmia che comincia con le uve chardonnay. Un’ottima annata – dicono i produttori – certi che quest’anno le uve daranno il meglio e i vini saranno eccellenti. Continua a leggere

Quelli che combattono la crisi: Conti Zecca punta sull’Italia e sulla Puglia

Conti Zecca è una conosciutissima azienda pugliese. Una grande azienda con cinque secoli di storia dell’agricoltura alle spalle e che nella sua vasta produzione interpreta con grande eclettismo la tradizione salentina del vino: negramaro e primitivo ma anche vitigni internazionali e nazionali non pugliesi (quet’anno ci ha sorpreso per qualità e per rapporto qualità/prezzo il Vermentino Saraceno, completamente diverso da quelli liguri e sardi, ma davvero piacevole) come il negramaro e il primitivo.
Durante Vinexpo 2013 a Bordeaux abbiamo avuto occasione di parlare con Antonio Romano, general manager dell’azienda che ci ha preso in contropiede dicendo che in tempi di crisi come questa Conti Zecca prima di curare l’export pensa a consolidare il mercato italiano e pugliese. Si tratta di una strategia molto diversa da quelle dichiarate dai competitor che abbiamo sentito alla fiera, tutti invece molto orientati all’export.
Per saperne di più sull’azienda www.contizecca.it

Quelli che combattono la crisi: per l’Azienda G.Milazzo la Cina è imprescindibile

Può una azienda italiana, fare uno spumante che fa impazzire i francesi che addirittura se lo premiano a Bordeaux? Può. E’ l’Azienda agricola G.Milazzo, di Campobello di Licata in provincia di Agrigento che produce spumanti di primo livello, a partire dal Federico II Rex Siciliae. L’azienda ha vinto sette medaglie al concorso enologico internazionale Les citadelles du vin, Cinque d’oro, la prima per l’appunto allo spumante Federico II rex Sicilie 2003 metodo classico (chardonnay e pinot bianco), poi al Duca di Montalbo Rosso 2002, al Duca di Montalbo Rosso 2004, al Maria Costanza Bianco 2012 e al Maria Costanza Rosso 2006. Le medaglie d’argento sono andate invece al Milazzo Classico V38AG Riserva, al Fancello Rosso 2010 e al Terre della Baronia Rosso 2007. Qualità è il leitmotiv per resistere alla crisi. Ci spiega come si fa uno dei titolari che abbiamo incontrato a Bordeaux, Saverio Oleggio. Per sapere tutto sulla azienda www.milazzovini.com