Is Argiolas è uno dei quattro vermentini dell’azienda sarda Argiolas, conosciutissima e quindi non ne parliamo in questa sede. Diciamo solo che quest’anno la batteria dei bianchi è particolarmente agguerrita, calda e profonda. Is Argiolas 2014 però è un vero capolavoro e ne parleremo più diffusamente in un articolo ad hoc di sicuro, anche per vedere che effetto farà qualche settimana in più in bottiglia (Vinitaly arriva davvero presto). I profumi sono di una complessità affascinante, come se avesse fatto un passaggio (breve) in legno che invece non c’è. Al palato è potente, rotondo e di buona persistenza. Da assaggiare assolutamente anche subito. Ne parleremo ancora. S.B.
Archivi giornalieri: 24 Marzo 2015
Vinitaly 2015, Incrocio Bruni 54: un grande vino diverso dal solito
Che bello passeggiare per Vinitaly e scoprire cose nuove. Pensare a Chardonnay, Syrah, Sangiovese e quant’altro e imbattersi in un “Incrocio Bruni 54”, vitigno recentemente riscoperto nelle colline marchigiane è una vera bellezza. Questo vitigno è un incrocio di Verdicchio e Sauvignon come accadde per il più noto Incrocio Manzoni, per capirsi. Lo abbiamo assaggiato presso lo stand dell’azienda Finocchi e lo abbiamo trovato davvero notevole.
A breve ne scopriremo di più in un prossimo articolo. L’azienda offre anche tutta una gamma di Verdicchio che sono risultati eccellenti anch’essi. Di rara potenza un Riserva non ancora in commercio. Davvero uno stand da visitare. S.T.
Vinitaly 2015, Verdicchio di Matelica Bisci: da provare
Ottimo vino il Verdicchio di Matelica 2014 dell’azienda Bisci. Profumi erbacei da sauvignon ma tendenti al fieno più che al verde. In bocca è secco e con una bella acidità che un mesetto ancora di bottiglia renderà perfetta. Davvero un bel vino da pesce e molluschi ma anche da aperitivo, specialmente in una calda estate. S.B.
Vinitaly 2015: il Verdicchio guarda all’estero (anche) col vino biologico
Nella frase “Senza estero non ci sarà ossigeno per vivere nei prossimi 10 anni” pronunciata dal direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini Alberto Mazzoni, sta il senso profondo della direzione che il Verdicchio vuole intraprendere. E non è solo una questione commerciale, anzi. È sopratutto un problema di scelte enologiche. Estero, infatti, è stato fatto notare in una indagine realizzata da Nomisma – Wine Monitor, vuol dire vino di qualità e vino di qualità vuol dire sempre più vino biologico. È stato portato l’esempio del monopolio svedese che ha deciso per i prossimi anni di importare il 25% del vino che sarà venduto in Svezia certificato biologico. Continua a leggere