Da Torgiano alla Rioja: vino, arte e cultura

Il museo del vino in Spagna

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Ideato e creato da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, il Museo del Vino di Torgiano, un tiro di schioppo da Perugia, nasce nel 1974. Una collezione ricchissima (stupende ad esempio le incisioni del 1500 a tema dionisiaco e le ceramiche potorie di epoca medioevale) che continua ad ampliarsi, di anno in anno, grazie all’impegno e alla passione della figlia Chiara.

Ospitata in una nobile residenza seicentesca, negli ambienti un tempo usati come magazzino delle derrate agricole, permette al visitatore un viaggio a ritroso nei secoli, senza mai esporre una bottiglia griffata dell’azienda di famiglia. Cultura e marketing vengono sapientemente, ed elegantemente, tenuti separati. I pezzi più pregiati del Museo si trovano ora in bella mostra all’Expo di Milano. Un museo, il Muvit, recensito dal New York Time come il migliore in Italia tra quelli dedicati al vino.

Sparse in giro per l’Europa, sono diverse le strutture deputate ad ospitare musei dedicati alla cultura dell’uva e del lavoro nei vigneti. A 1600 chilometri da Torgiano, ad esempio, è stato inaugurato nel 2004 da Re Juan Carlos, il Museo Vivanco. Si trova a Briones, nella Rioja, regione spagnola ad alto, altissimo tasso enologico.

Qui vengono prodotti i migliori rossi della penisola iberica. 4.000 metri quadri, quasi tutti interrati, ospitano davvero di tutto, di più: giare romane, vasi dell’antica Grecia, quadri, arazzi, attrezzi e strumenti agricoli, enormi torchi per la spremitura dei grappoli, una straordinaria ed immensa raccolta di tirabouchon. Un unico comun denominatore: il vino! E all’esterno il giardino di Bacco, con oltre 200 diverse varietà di viti, provenienti da tutto il mondo.

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